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Un italiano a Bucarest: Luigi Cazzavillan (1852-1903)

Ion Cârja, Ion Aurel Pop
Roma, Viella, 248 pp., € 30,00

Anno di pubblicazione: 2012

Il volume traccia la biografia di Luigi Cazzavillan, un personaggio poco noto in Italia, ma molto importante per lo sviluppo dell’opinione pubblica e della stampa in Romania. Cazzavillan – nato ad Arzignano, nel Vicentino, nel 1852 – è ricordato soprattutto per aver fondato nel 1884 quello che a buon diritto può essere considerato il primo quotidiano moderno romeno, «Universul». Pur trattandosi di una personalità ritenuta di un certo rilievo in Romania, tanto da essergli intitolato un parco a Bucarest, questo di Cârja e Pop è il primo studio sistematico dedicato a Cazzavillan, finora oggetto di trattazioni concentrate per lo più sulla sua esperienza di patriota o sulla sua condizione di emigrato in Romania.
I due aa. partono dall’esperienza di Cazzavillan come volontario garibaldino nella terza guerra di indipendenza e nel conflitto franco-prussiano, passando poi alla partecipazione alle lotte nei Balcani tra il 1876 e il 1878. La narrazione di questa fase della vicenda biografica ha il pregio di non eccedere nei toni encomiastici talora presenti nella storiografia romena dedicata al periodo risorgimentale. I motivi che spinsero Cazzavillan a impegnarsi nelle lotte di Serbia e Romania contro l’Impero ottomano vengono, infatti, individuati non solo nella sua propensione a sostenere i popoli oppressi, ma anche nel tentativo di andare a «cercar fortuna», il che non sorprende se si considera che il Veneto era uno dei principali bacini dell’emigrazione dall’Italia nella seconda metà dell’800.
La parte più corposa del volume è dedicata al periodo romeno e all’opera di imprenditore editoriale, che si rivela l’aspetto più interessante e meno studiato della vicenda. È ciò a rendere Cazzavillan diverso dagli altri patrioti italiani trasferitisi in Romania. Due testate da lui fondate negli anni ’80 svolsero un ruolo particolarmente importante: «Fraternitatea italo-română» e «Universul». La prima rientrava nel filone delle pubblicazioni bilingue o dedicate all’amicizia tra paesi, un’amicizia avvertita come particolarmente stretta con l’Italia, il cui percorso verso l’unità nazionale era per molti versi parallelo a quello romeno. L’elemento di novità del periodico era il taglio moderno, interessato soprattutto all’evoluzione politica internazionale, un segnale rivelatore della sensibilità di Cazzavillan nel comprendere le esigenze dell’opinione pubblica. Ma il salto di qualità è senz’altro rappresentato da «Universul». La dettagliata ricostruzione dell’attività del giornale nel suo primo ventennio di vita fa emergere la capacità del suo fondatore di dar vita a un vero e proprio quotidiano di massa, con prezzo basso, alta tiratura, una grafica accattivante (è il primo a usare le Lynotipe per la composizione tipografica) e una scelta delle notizie sempre attenta alle esigenze dell’opinione pubblica, come dimostra l’impegno finanziario di Cazzavillan per assicurarsi un corrispondente dalla Francia durante il caso Dreyfus.
Dal volume emerge quindi soprattutto la figura di un abile imprenditore, capace di utilizzare innovazioni tecnologiche e tendenze giornalistiche all’avanguardia per adattarle alla realtà di un paese in trasformazione.

Emanuela Costantini