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Milano prima dell’Expo. L’Esposizione Internazionale del 1906

Francesca Misiano
Milano, Mimesis, 199 pp., € 18,00

Anno di pubblicazione: 2015

Finito di stampare nel settembre 2015, quando i cancelli dell’Expo di Milano era- no ancora aperti, il volume, dedicato all’Esposizione Internazionale milanese del 1906, stabilisce espressamente nel titolo e nelle conclusioni un nesso fra la situazione attuale e l’antecedente di oltre un secolo prima.
Strutturato in quattro capitoli, è rivolto alla ricostruzione dell’esposizione internazio- nale del 1906 e al suo impatto sulla città di Milano. Dopo aver ricordato gli antecedenti del ruolo della città all’interno del fenomeno espositivo, nel primo capitolo l’a. ricostruisce le origini dell’Esposizione. Il secondo è dedicato all’organizzazione della mostra e ai temi che essa vuole rappresentare. Nel terzo emergono il ruolo delle amministrazioni locali e le politi- che di trasformazione urbana e sociale in vista dell’evento. Il quarto, infine, rievoca l’assetto espositivo vero e proprio e la ricezione di esso da parte dell’opinione pubblica.
Che le esposizioni abbiano avuto un impatto importante sull’urbanistica e sulla im- magine stessa di alcune delle maggiori città mondiali è cosa ben nota. L’a. però inten- de questo rapporto in senso così ampio che il suo lavoro finisce per essere uno studio non tanto dell’Esposizione, ma della Milano che prepara, realizza e poi recupera l’eredità dell’Esposizione. L’a. fa emergere il ruolo della borghesia industriale, della finanza, ma an- che del ricco tessuto associativo, dei gruppi di interesse, degli intellettuali e della stampa, dell’amministrazione e degli enti locali. Focalizzare l’analisi su Milano risulta del resto na- turale perché l’Esposizione, dedicata ai trasporti e alla tutela del lavoro, copre alcuni tratti caratterizzanti della capitale lombarda, nella quale il commercio, il progresso tecnologico e l’attenzione ai temi del lavoro assumono una rilevanza particolare a livello nazionale. Tutto questo in un contesto chiaramente connotato in senso riformista e modernizzatore. Uno dei meriti maggiori del volume è quello di aver evidenziato l’impatto dell’Esposi- zione su alcuni trends di sviluppo di medio lungo periodo della città. Una introduzione o una conclusione meno stringata avrebbero certo permesso di evidenziare meglio la portata complessiva delle varie componenti di questo processo, che tuttavia, singolarmente prese, sono ben ricostruite, sulla base di una vasta documentazione proveniente dalla stampa e dagli archivi milanesi.
Frutto di una tesi di dottorato, Milano prima dell’Expo è un lavoro puntuale, a trat- ti minuzioso, di ricostruzione degli eventi del 1906. Certo a volte si desidererebbe un maggior dialogo con la letteratura internazionale, nonché con fonti che travalichino gli stretti confini nazionali; anche perché l’evento, dedicato al traforo del Sempione, è rivolto all’apertura di un nuovo canale di traffici verso il Nord Europa. A ogni modo, il fatto di esaminare le modalità di coinvolgimento e di intervento di una intera classe dirigente, di origine locale ma di importanza nazionale (i vari Saldini, Colombo, Brioschi, Mangili, Salmoiraghi), offre un contributo apprezzabile sia alle conoscenze sulla città sia alla storia del fenomeno espositivo in Italia.

Anna Pellegrino