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Reflections on Asia. Essays in honour of Enrica Collotti Pischel – 2003

Aa.Vv.
Milano, Franco Angeli, pp. 220, euro 16,00

Anno di pubblicazione: 2003

Uno dei principali meriti di questa collezione di saggi è di rendere tempestivo e doveroso omaggio alla figura ed all’opera di Enrica Collotti Pischel, senza dubbio la più influente studiosa italiana d’Asia (e non solo) degli ultimi decenni, recentemente scomparsa. Il vuoto lasciato da Enrica sia come studiosa, sia come insegnante di molte generazioni di studenti e ricercatori italiani è ben testimoniato dalla varietà dei contributi, che spaziano tra discipline (letteratura, diritto, storia, politica, economia e società) ed esperienze nazionali (Cina, Giappone, India, Indonesia, Vietnam) e coprono diversi periodi storici. Caratteristiche della ricerca e dell’insegnamento di Enrica furono non solo un’enciclopedica conoscenza dei paesi e delle vicende politiche nel mosaico di paesi e culture dell’Asia orientale (caratteristica divenuta sempre più rara con la crescente specializzazione degli area studies), ma anche la continua necessità di porre queste vicende in un contesto comparativo. Questo volume ? che include contributi di colleghi e studenti di Enrica, tutti influenzati in diverse fasi dal suo instancabile insegnamento, dalla sua passione per il dibattito, dalla sua frenetica attività di divulgazione oltre che di ricerca e dalla sua quasi infinita lista di pubblicazioni ? ci rassicura sul fatto che il suo bisogno di comparare e di comprendere l’Asia nella sua complessità sia diventato preziosa eredità della comunità scientifica italiana che si occupa d’Asia orientale.
Enrica ha vissuto e studiato un’epoca in cui l’Asia è alla ricerca di nuove identità, durante un processo di affrancamento postcoloniale durato molto più a lungo dei soli movimenti di liberazione nazionale e per molti versi non ancora concluso. Nazioni e Stati si sono costituiti attraverso rivoluzioni, tragedie e riforme in cui i destini dei popoli sono spesso rimasti oscurati da quelli dei propri leader. Se si può identificare un fil rouge tra i saggi di questo volume, indubbiamente molto diversi tra di loro, ed il lavoro di Enrica è l’attenzione al tema delle identità, delle coscienze e delle culture nazionali, dei movimenti nazionalisti che tanto hanno contribuito al riscatto dell’Asia, alle sue profondissime crisi ed ai suoi fantasmagorici successi. Il tema affiora nel saggio di Elena Dell’Agnese sulle spinte indipendentiste in West Papua, in quello di Donatella Dolcini sull’opera dello scrittore indiano Prem Chand, nel saggio di Francesco Gatti sulle interpretazioni storiografiche del fascismo giapponese, in quello di Francesco Montessoro sul ruolo delle forze armate in Indonesia e in numerosi altri, a prescindere dalla diversa disciplina o area geografica. Un’Asia delle differenze, di popoli e nazioni, di intellettuali e di soldati, di lavoratori e contadini, di migranti e di governanti, di rivoluzioni e di passioni come quella dipinta nelle pagine di questo volume avrebbe fatto piacere ad Enrica.

Luigi Tomba