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Storia economica e sociale di Bergamo. Dalla Ricostruzione all’Euro, tomo 1°: La politica e il territorio; tomo 2°: Cultura, economia, welfare – 2002

AA.VV.
Bergamo, Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo, pp. 461 e 335,

Anno di pubblicazione: 2002

Avviata nel 1993 ? quando vennero dati alle stampe i due tomi del primo volume sui caratteri originari della Bergamasca ? la monumentale opera di ricerca sulla storia economica e sociale di Bergamo, promossa dalla Fondazione omonima appositamente costituita, è quasi giunta al traguardo con questi due tomi che si occupano del secondo Novecento.
Il primo è per gran parte strutturato intorno a un unico saggio di Alberto Lupini che prende le mosse dalla Liberazione, per chiudersi con gli anni a cavallo del vecchio e del nuovo millennio. La chiave di lettura viene esplicitata sin dal sottotitolo, che parla della Democrazia Cristiana quale partito di riferimento per la classe dirigente bergamasca, intorno al quale si vennero costituendo e progressivamente consolidando, dopo le elezioni politiche del 1948, il blocco di potere e quel sistema di relazioni che orientarono e guidarono cinquant’anni di storia di una provincia bianca.
Il sistema di potere nella ex ?anticamera del Vaticano? ? così l’autore parla della sua terra ? nasceva da una cultura che affonda le sue radici in una storia di lungo periodo, in un mondo contadino, fortemente impregnato di spirito religioso e che per secoli sperimentò le vicende dell’emigrazione; una esperienza condivisa da buona parte della popolazione orobica, che ha lasciato tracce forti: l’abitudine a rimboccarsi le maniche per affrontare le durezze della vita, il fare affidamento su se stessi, più che sulla mano pubblica.
Negli ultimi decenni del Novecento, Bergamo espresse una classe dirigente omogenea, cementata da legami politici e religiosi, che si muoveva entro un comune orizzonte ideale, accomunando amministratori e politici, industriali, imprenditori economici, professionisti, sindacalisti e tanta parte della società civile cattolica. Il saggio interpreta lo sviluppo economico-sociale dei decenni post-bellici non solo alla luce di un simile quadro politico-culturale, ma come frutto stesso di questo quadro; lo arricchiscono schede bibliografiche sui parlamentari bergamaschi, di riflessione su temi specifici, sulle associazioni di categoria e sindacali operanti in provincia, sui risultati elettorali.
Completa il tomo un secondo ponderoso saggio sull’evoluzione del territorio e del paesaggio, affidato a Lelio Pagani, che è senza alcun dubbio il maggior studioso bergamasco di questi temi, affrontati con la sua usuale chiave interpretativa: le due forze ? la società e il suo ambiente ? analizzate all’interno di un processo di costruzione del territorio che le vede contemporaneamente quali agenti-agiti del processo stesso.
I cinque saggi che formano il secondo tomo si configurano quali approfondimenti tematici del primo, dedicati rispettivamente alle istituzioni culturali (Alberto Castoldi); al modello di industrializzazione locale, visto come controtendenza rispetto a quello nazionale (Stefano Cofini); al quadro demografico (Natale Carra); al mondo bancario e della finanza (Mario Comana) e al Welfare (Dario Nicoli).

Gianluigi Della Valentina