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Vivencia. Conoscere la vita da una generazione all’altra – 2003

Aa.Vv.
Torino, Rosenberg & Sellier, pp. 300, euro 18,50

Anno di pubblicazione: 2003

Vivencia, termine spagnolo usato dalla filosofa Maria Zambrano per indicare l’esperienza della vita come ricerca di consapevolezza, è stato scelto quale titolo dell’ultimo volume della bella collana ?Soggetti e generi? di Rosenberg & Sellier che raccoglie da oltre un ventennio i migliori risultati della riflessione femminista. Da Non credere di avere dei diritti considerato da molti il manifesto teorico-politico della Libreria delle donne di Milano, a Ragnatele di rapporti, esito di uno dei primi convegni organizzati dalla nascente Società italiana delle storiche, fino al più recente Genere e democrazia, a cura di Alisa del Re e Franca Bimbi, volumi oramai classici che rendono il catalogo di questa collana un insieme coerente, una sorta di rara avis nel panorama editoriale italiano relativo agli studi delle donne.
Vivencia è un volume collettaneo dedicato al cosiddetto diversity managing, cioè quel cambiamento dei saperi, delle pratiche e degli atteggiamenti che deve necessariamente farsi patrimonio condiviso a seguito dell’avvenuta ?rivoluzione tra i sessi?, soprattutto in quelle generazioni che non l’hanno agita in prima persona. Ma come si insegna questo complesso processo di cambiamento ancora in atto?
Come indica Marina Piazza nelle pagine introduttive: ?Credo che solo una sensibilizzazione precoce, una discussione, ma anche una proposta di saperi che facciano riferimento alle differenti storie e culture dei due generi possano avviare o proseguire un mutamento che è decisivo per le nuove qualità delle vite e delle relazioni tra donne e uomini, nell’attività professionale e nella condivisione della vita quotidiana? (p. 8).
Il volume è articolato in tre differenti sezioni: Temi, Storie e Pratiche, e si avvale dei contributi di studiose e studiosi di differenti aree disciplinari dalla storia alla sociologia, ma anche giornaliste e molte insegnanti che danno conto di innovative sperimentazioni circa la cultura delle differenze, avviate in alcune scuole italiane. Cornice all’insieme dei capitoli specifici, i due bei saggi di Gabriella Bonacchi, Sulla storia delle donne: l’obiezione femminile alla neutralità del tempo e di Sandro Bellassai, Riders on the storm. Uomini nella storia, utili a fare il punto sulla storiografia recente dei due generi. E se la storia delle donne è un settore disciplinare abbastanza consolidato, la storia della mascolinità risulta un interesse piuttosto recente, almeno nel panorama italiano, sul quale lo stesso autore ha pubblicato un utile volume La mascolinità contemporanea (2004) per le ?bussole? di Carocci. Ma tornando a Vivencia, l’impianto composito che incrocia sguardi e approcci diversi al medesimo oggetto di indagine e il forte interesse al problema della trasmissione ne fanno uno strumento utile e innovativo nel panorama italiano degli studi sui generi.

Annamaria Tagliavini