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Tre donne d’eccezione: Vittoria Aganoor, Silvia Albertoni Tagliavini, Sofia Bisi Albini. Dai carteggi inediti con Antonio Fogazzaro – 2005

Adriana Chemello, Donatella Alesi (a cura di)
Padova, il Poligrafo, pp. 306, euro 21,00

Anno di pubblicazione: 2005

?Ognuna di queste donne affida alla lettera parte della ?complessa storia di sé’, la propria soggettività, senza tuttavia trascurare una comunità di riferimento: per Vittoria Aganoor è la società letteraria, per Silvia Albertoni e Sofia Bisi Albini è invece la redazione della rivista, quella ?stanza condivisa’ dove si cerca di tradurre il sapere in fare, il pensiero in azione? (Chemello, p. 19). Addentrarsi negli epistolari equivale dunque a condurre una doppia indagine, sulla dimensione privata di donne dal cospicuo patrimonio culturale e sull’attività pubblica di alcune delle più note autrici della loro epoca. Fogazzaro è figura chiave in entrambe le direzioni. Come poeta e romanziere catturò il pubblico femminile con la sua poetica aliena sia dal virilismo carducciano sia dall’amoralità dannunziana. Come saggista esercitò una particolare forza d’attrazione presso ambienti e gruppi di donne attive in campo sociale.
Il volume, promosso dal Dipartimento di Italianistica di Padova, presenta le corrispondenze che col discusso letterato intrattennero le tre donne ?eccezionali? del titolo. Diviso in due parti (la prima su Aganoor a cura di Chemello, la seconda su Albertoni e Bisi Albini a cura di Alesi), esso offre solidi riferimenti anche in vista di ricerche più generali: sulla nascita della letterata di professione tra ‘800 e ‘900, in primis; ma anche sui network, sulle procedure di patronage e di maternage, sulla circolazione di dottrine e modelli ? in breve, sul retroterra di una febbrile stagione della letteratura italiana contemporanea.
I carteggi sono anticipati da dense introduzioni, che tengono conto dei risultati conseguiti dalla storiografia per temi come le corrispondenze private, i salotti, le giornaliste, i movimenti per l’educazione popolare. Tra i passaggi più suggestivi, segnaliamo qui l’intreccio tra impegno femminile e rinnovamento etico-religioso. La ricezione di Tolstoj in Italia coincise con le conclusioni pessimistiche della poetessa aristocratica Aganoor (1855-1910) circa l’efficacia moralizzatrice della cultura. L’apostolato di Semeria, al contrario, sollecitò l’identificazione di attività intellettuale, ricerca interiore e ?missione? civilizzatrice, caratteristica di Albertoni (1866-1933) ?poetessa-narratrice-redattrice, insegnante di lettere e pedagogia, nonché istitutrice, conferenziera e attiva filantropa? (p. 167). L’ideale della ?maternità spirituale? e il nesso tra scrittura e attività filantropica (condotta a fianco di don Casciola e della Giacomelli) connotano la figura di Bisi Albini (1856-1919) e la «Rivista per le signorine» da lei fondata nel 1893. Sullo sfondo si muovono altri importanti intellettuali convinti della sostanziale ?alterità? del lavoro culturale femminile, della sua ?naturale? vocazione educativa. Tra gli altri, Enrico Nencioni, docente negli istituti superiori di magistero, che formò una schiera di lettrici ?non specializzate? (Alesi, p. 176), molto aperte alle letterature straniere e inclini a considerare la scrittura, a prescindere dai valori stilistici, al contempo come ininterrotta ricerca di sé e prezioso contributo al cammino della civiltà.

Maria Pia Casalena