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Alberto Ballerino – L’idea e la ciminiera. Riformismo, Cultura e Futurismo ad Alessandria 1899-1922 – 2010

Alberto Ballerino
Recco-Genova, Le Mani, 221 pp., € 14,00

Anno di pubblicazione: 2010

Il volume è la terza tappa di una lunga e corposa ricerca dedicata alla vita culturale alessandrina del secolo scorso, intrapresa con la prima pubblicazione Non solo nebbia. Teatro, cinema, vita culturale ad Alessandria tra il 1945 e gli anni ’90 e seguita da Anni rimossi. Intellettuali, cinema e teatro ad Alessandria dal 1925 al 1943. Il pregio di questo studio, puntuale e documentato, concerne nella capacità di testimoniare come le realtà locali italiane siano attente osservatrici dei modelli politici e culturali nazionali e internazionali e come, a loro volta, siano in grado di elaborare un proprio paradigma nell’ambito del contesto provinciale. Gli assi principali, attorno cui l’a. sviluppa la sua ricerca, riguardano l’istruzione popolare e il mondo culturale rappresentato da musei, biblioteche, riviste, giornali e teatro. Al centro di questa vivacità intellettuale e artistica lo studio individua il mondo riformatore socialista e la borghesia liberale come i protagonisti principali della modernizzazione della città dei primi decenni del secolo ventesimo. Ciò è verificabile dall’incontro tra élite politica, industriale, professionale e mondo intellettuale e socialista riformista. Tale alleanza testimonia come Alessandria sia un inedito laboratorio sperimentale amministrativo fino alla presa del potere del fascismo. Il caso dell’attività del riformatore socialista Carlo Zanzi in campo educativo, che si incrocia con la figura di un imprenditore illuminato qual è Teresio Borsalino, documenta come «il riformismo socialista si innesta in molti casi su iniziative avviate da una classe dirigente liberale che già aveva posto il problema della scuola e dell’educazione alla base della sua azione di modernizzazione alessandrina» (p.78). Un altro esempio che testimonia l’originalità dell’elaborazione di modelli politici e artistici è il caso di Duilio Remondino, poeta e intellettuale, che aderisce in modo originale al movimento futurista di Martinetti, schierandosi contro la guerra e collocandosi nelle file del Partito socialista. La posizione di Remondino aderisce alla battaglia culturale futurista all’interno della sinistra, che tentava di avvicinare il movimento operaio al linguaggio dell’avanguardia, tuttavia mantenendo le distanza dall’approccio bellicista e nazionalista di Martinetti.L’a. attribuisce al Municipio un ruolo fondamentale nella modernizzazione culturale, sociale e produttiva della città, nonostante le differenti giunte politiche che si alternano alla guida del governo locale. Emerge, infatti, una continuità delle principali strutture culturali municipali come le biblioteche e i musei, che sia i socialisti sia il ceto dirigente liberale si impegnano a sviluppare. La ricostruzione della politica culturale di Alessandria evidenzia come negli anni dell’età giolittiana la collaborazione tra movimento socialista e quello liberale sia stato il comune denominatore di diverse realtà locali italiane. A questo proposito il volume di Ballerino s’inserisce a pieno titolo nel filone di studi di storia locale in un’ottica originale.

Cristina Accornero