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Aldo Moro e gli americani

Andrea Ambrogetti
Roma, Studium, 214 pp., € 19,00

Anno di pubblicazione: 2016

Il primo capitolo costituisce sostanzialmente un’introduzione al volume, mentre il secondo testo, Italia 1976: nessuna opzione esclusa, è la parte più interessante del volume: consiste nella presentazione in ordine cronologico di documenti diplomatici britannici custoditi presso il Centro documentazione Archivio Flamigni. L’intero saggio consiste nella semplice sintesi e pubblicazione di ampi estratti di documenti del 1976. La documentazione britannica fornisce molte informazioni sugli atteggiamenti dei vari Stati occidentali verso l’evoluzione politica interna italiana, caratterizzata dall’ingresso del Partito comunista nell’area di maggioranza. Emergono così le diversità di opinioni esistenti in seno al governo statunitense riguardo il da farsi di fronte all’apertura al Pci messa in atto dalla Democrazia cristiana: se il segretario di Stato Kissinger propende per iniziative eclatanti di punizione ed esclusione del governo di Roma dalla Nato, i vertici militari preferiscono una strategia soft, che miri a «tenere l’Italia dentro», perché «i vantaggi sarebbero superiori agli svantaggi e perché i generali italiani sono in grado di continuare a tenere la situazione sotto controllo “vista la debolezza della politica”» (p. 59). Vi è poi una diversità di atteggiamenti fra gli Stati europei di fronte alle vicende interne italiane. Se il governo laburista britannico è abbastanza indifferente alla questione italiana ed è reticente a iniziative interventiste, l’esecutivo tedesco guidato da Helmut Schmidt e i partiti socialdemocratico e cristiano democratico della Repubblica federale sono molto preoccupati dall’aumento di potere dei comunisti e mettono in atto azioni d’influenza e di minaccia per convincere in primis i socialisti e i democristiani a bloccare l’ingresso del Pci nell’area governativa, con risultati però deludenti.
Il capitolo terzo del volume (Le loro memorie) è una rassegna di quanto è stato scritto sull’Italia nella memorialistica politica occidentale. È una rassegna piuttosto lacunosa, in quanto non analizza importanti opere quali il diario di Jimmy Carter e gli scritti memorialistici di Henry Kissinger e Helmut Schmidt.
Il capitolo quarto (Sacrificare l’Italia?) è un tentativo di riflessione storiografica sul rapporto fra Stati Uniti, alleanza occidentale e Italia. Una riflessione condotta però in maniera approssimativa, senza un confronto comparato fra fonti di diversi Stati (grave è il mancato uso della raccolta dei Foreign Relations of the United States e degli Akten zur Auswärtigen Politik der Bundesrepublik Deutschland), senza riferimenti alla letteratura storica internazionale e con una conoscenza lacunosa della storiografia italiana sulle relazioni internazionali dell’Italia nell’epoca di Moro.
Non si capisce poi il perché del titolo Aldo Moro e gli americani, in quanto l’argomento prevalente è l’analisi della politica britannica verso l’Italia nel 1976 e il politico pugliese non è il protagonista principale delle vicende raccontate dall’a.

Luca Monzali