Cerca

Alessandra Pagano – Il confino politico a Lipari 1926-1933 – 2003

Alessandra Pagano
Milano, Franco Angeli, pp. 302, euro 24,50

Anno di pubblicazione: 2003

Il volume, rielaborazione di una tesi di laurea, è parte di una collana dedicata alle nuove voci della cultura storica italiana. L’autrice vi prende in esame la vicenda della colonia per confinati politici di Lipari, nel periodo compreso tra il dicembre 1926 e il gennaio 1933. Interessante la scelta di leggere la vicenda dell’internamento in Italia attraverso il caso di una specifica colonia di confino (Lipari), ritenuta esemplare rispetto ad altri siti per estensione, rilevanza e ?per una maggiore tenuta nel corso del tempo? (p. 59). L’esame di una vasta messe di fonti d’archivio, bibliografiche e autobiografiche (con un ricco corredo di tabelle e grafici) consente all’autrice di tracciare in termini analitici e precisi un quadro sociologico del fenomeno, accanto al profilo giuridico-istituzionale.
Il volume è strutturato in cinque capitoli: nel primo, decisivo il richiamo ad una lettura di lungo periodo che sveli la continuità tra l’istituto del domicilio coatto (già presente nell’ordinamento dello Stato di matrice liberale, come misura repressiva contro il brigantaggio, estesa poi contro i reati politici), il confino di polizia (rivisitazione del domicilio coatto, entrato nella legislazione fascista nel 1926) e i lasciti di questa legislazione negli anni immediatamente successivi al varo della nuova Carta costituzionale. ?Per l’abrogazione del confino di polizia fu necessario attendere la legge n. 1423, che entrò in vigore il 15 gennaio 1957? (p. 58). Il secondo capitolo si apre con un breve excursus storico sull’isola di Lipari, già sfruttata in epoca borbonica come domicilio coatto per delinquenti comuni e detenuti politici ? per lo più anarchici e socialisti ? e quindi riabilitata, nel 1926, a colonia per soli confinati politici: vi si dà conto dei principali problemi connessi alla riattivazione della colonia, al reperimento dei locali, alla predisposizione delle misure di sicurezza e delle procedure burocratiche. Il terzo capitolo è invece destinato alla gestione amministrativo-giudiziaria della colonia e in particolare ai rapporti tra ?centro’ e ?periferia’, spesso segnati da una condizione di conflittualità tra le diverse figure competenti (prefetto, questori, direttori, sorveglianti). Le pagine più feconde del volume sono senza dubbio quelle che ricostruiscono, nei capitoli quarto e quinto, il profilo sociopolitico dei confinati, restituendo l’immagine multiforme della lotta al fascismo: appartenenza politica, provenienza geografica, condizione professionale e sociale, attività didattiche e ricreative. Eloquenti l’indice nominativo, con le sue 1401 unità, dei confinati e l’appendice con l’elenco dei libri sequestrati. Il volume, ricchissimo di dati ed informazioni, a carattere più descrittivo che problematico, assurge pienamente all’obiettivo di lettura a 360° della vicenda della colonia di Lipari. Va segnalata, purtroppo, l’assenza di una sintesi dei risultati, anche a fronte della letteratura esistente, che confidiamo di trovare in un prossimo lavoro di Alessandra Pagano.

Monica Rebeschini