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Alessandro Marzo Magno (a cura di) – La guerra dei dieci anni. Jugoslavia 1991-200: i fatti, i personaggi, le ragioni dei conflitti – 2001

Alessandro Marzo Magno (a cura di)
Milano, il Saggiatore, pp. 527, euro 21,69

Anno di pubblicazione: 2001

Lo scenario si apre con la Slovenia, alla cui dichiarazione di indipendenza (giugno ’91) segue l’esplosione di uno scontro armato descritto soprattutto come il prologo dei più drammatici eventi bellici che immediatamente dopo coinvolgono Croazia e Bosnia, contrapponendo le repubbliche jugoslave ma anche le diverse comunità nazionali all’interno di esse, in ?un misto di guerra civile e guerra tra stati, con un forte ingrediente di violenza interetnica di massa? (p. 81). Nella prospettiva di più lungo periodo del volume, gli accordi di Dayton (novembre 1995) ? che pure non trovano un’adeguata attenzione ? segnano solo l’inizio di una breve tregua. La guerra riprende in Kosovo, con l’esplosione del conflitto tra serbi e albanesi; un conflitto che affonda le proprie radici lontano nel tempo, ma ha trovato le ragioni del suo esacerbarsi già nell’ascesa dei nazionalismi jugoslavi più estremi della seconda metà degli anni ottanta. Il radicalizzarsi dello scontro è ricostruito parallelamente al sempre più diretto coinvolgimento della ?comunità internazionale?, che finisce per schierarsi in campo a fianco di una delle forze belligeranti, con l’inizio dei bombardamenti della Nato (marzo 1999). Se da un lato si sottolinea che in Kosovo la sospensione dei bombardamenti dà inizio a ?una tregua armata in un clima di terrore che non degenera irrimediabilmente, ma solo grazie all’amministrazione e al presidio internazionale? (p. 285), dall’altro il saggio conclusivo, dedicato alle violente tensioni etno-nazionali nella Repubblica ex-Jugoslava della Macedonia, proietta l’immagine di una lunga guerra che ancora stenta a trovare il suo ?ultimo atto? (p. 385).
Come il curatore, giornalista di ?Diario?, anche la maggior parte degli autori sono ex corrispondenti dai Balcani. Il volume costituisce un’ulteriore testimonianza di quel giornalismo che ha contribuito ad accrescere ? non di rado attraverso una lettura critica e consapevole degli eventi ? la saggistica sulla ex-Jugoslavia. Ma la ricchezza di informazioni e la puntuale ricostruzione degli avvenimenti non sono ricondotti a un quadro di analisi complessivo, supportato da esplicite ipotesi interpretative. La volontà di considerare questa serie di eventi come una sola guerra lunga dieci anni non riesce ad andare al di là della semplice enunciazione: i singoli conflitti, ripercorsi all’interno di specifici saggi, stentano ad apparire come parte di uno stesso processo, ricostruito nella sua complessità. Manca inoltre una più solida collocazione delle vicende jugoslave nel contesto internazionale, segnato dalla transizione post-comunista, dalla fine del bipolarismo e dal ridefinirsi degli equilibri europei.
Il volume è corredato da alcuni strumenti utili: una breve storia della Jugoslavia, una cronologia dei principali eventi dal 1990 al 2001, una lista di dramatis personae e una bibliografia, non esaustiva ma comprensiva dei siti web che contengono documentazione sulla guerra jugoslava.

Silvia Salvatici