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Andrea Locatelli – Riforma fiscale e identità regionale. Il catasto per il Lombardo-Veneto (1815-1853) – 2003

Andrea Locatelli
Milano, Vita e Pensiero, pp. XII-297, euro 24,00

Anno di pubblicazione: 2003

Tra il 1817 e il 1843 nel Regno Lombardo-Veneto si giunse all’attivazione di un nuovo estimo fondiario e immobiliare, che venne inteso come estensione del ?vecchio censo milanese?. Tale opera, che prendeva il nome di ?nuovo censo del Lombardo-Veneto?, giungeva alla fine del periodo di occupazione francese e si inseriva quindi in quel desiderio di uniformare pesi e misure, leggi penali e civili e da ultimo anche il catasto. Fu poi con la costituzione del Regno italico che si diede inizio a un processo di riforma dei vecchi sistemi che portò alla realizzazione di estimi provvisori nel 1808. Il ritorno dell’amministrazione austriaca nel 1815 non vide una interruzione dell’opera, poiché da Vienna giunse l’ordine di ripresa dei lavori di censimento sulla base di quanto già avviato e realizzato durante la dominazione francese, e nel 1817 l’imperatore firmò il decreto per l’introduzione nel Lombardo-Veneto di un nuovo catasto unitario su base geometrico-particellare, progetto che aveva alla base lo scopo di applicare in tutto il Regno un’unica imposta fondiaria.
Sulla base di questi dati, l’autore compie un’opera sistematica e metodologicamente ineccepibile di ricostruzione capillare di tutte le fasi che hanno condotto alla realizzazione del catasto per il Lombardo-Veneto, svolgendo al contempo un’analisi dei risvolti della riforma sul piano politico. L’introduzione del nuovo catasto si andava infatti ad inserire in un contesto mutato rispetto al periodo precedente l’occupazione francese e la ricezione, nei ceti nobiliari e borghesi, delle idee e dei valori dell’Illuminismo. Il desiderio dell’amministrazione asburgica era quello di ricreare, al Nord della penisola, una realtà compatta e fedele alla Corona e a tal fine intendeva come basilare una riforma fondiaria avente come fine l’accentramento della base imponibile e della riscossione.
In realtà, l’attivazione del catasto nella prima metà del XIX secolo costituì un momento decisivo nello sviluppo delle identità regionali nella Lombardia e nel Veneto e ebbe una notevole influenza ?nel definire compiutamente il quadro istituzionale di garanzie della proprietà e del mercato? (p. 213). La scelta di realizzare un catasto geometrico-particellare in grado di stimare e attribuire per ogni possessore-contribuente le medesime porzioni di terreno o fabbricato e l’aggiornamento del censo milanese, che consentiva di rideterminare la capacità contributiva rispetto a valori che risalivano ancora a metà Settecento, aprì la strada alla valutazione della misura in cui tali strumenti abbiano ?contribuito per la Lombardia a formare un ?equilibrio economico regionale’ basato sulle esportazioni delle migliori produzioni agricole e del sistema sociale coeso, non indifferente alla creazione dei presupposti umani e materiali per la successiva maturazione di un’economia industriale lombarda? (pp. 213-14). Il volume, grazie anche ad una ricca appendice documentaria, dimostra come storia economica e politica siano stati spesso, per la storia italiana preunitaria, elementi di un unico percorso formativo.

Elena Musiani