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Angelo Lallo e Lorenzo Toresini – Psichiatria e nazismo. La deportazione ebraica dagli ospedali psichiatrici di Venezia – 2001

Angelo Lallo e Lorenzo Toresini
Prefazione di Mario Galzigna, Presentazione di Lilliana Picciotto Fargion, Venez

Anno di pubblicazione: 2001

Questo breve volumetto ricostruisce, attraverso l’utilizzo della documentazione custodita presso la Fondazione San Servolo di Venezia, un aspetto della deportazione degli ebrei veneziani. In particolare è presa in esame la vicenda che l’11 ottobre del 1944 portò al rastrellamento ed alla deportazione di sei pazienti di origine ebraica ricoverati presso l’ospedale psichiatrico di San Servolo. A conferma di quanto emerso in anni recenti con la pubblicazione di alcuni interessanti volumi di memorie, viene messo in evidenza come alcuni ebrei italiani si rifugiarono nei manicomi nel disperato tentativo di trovare scampo dalla persecuzione; un tentativo che in questo caso specifico fallì anche a causa dell’atteggiamento di coloro che erano direttamente responsabili dei malati.
La vicenda particolare è presentata attraverso una sintetica descrizione introdotta da un breve capitolo che ripercorre per grandi linee la genesi dei provvedimenti persecutori. Gli stimoli problematici più interessanti che le carte paiono suggerire, quali il rapporto della psichiatria italiana con il modello razzista proposto a partire dagli anni trenta e più in generale la questione delle affinità esistenti tra il sistema concentrazionario ed il paradigma su cui si fonda l’istituzione manicomiale, sono appena abbozzati e avrebbero meritato di essere sviluppati più approfonditamente.
Il testo fornisce alcune informazioni originali e degli spunti di riflessione che, per quanto interessanti, non paiono valorizzati adeguatamente. Il senso vero dell’operazione, nell’intenzione degli autori, consiste nel tentativo di fornire una testimonianza utile, di contribuire con un ?mattone al grande monumento della Memoria?. Le origini di questo testo si spiegano dunque in relazione alla recente fioritura di una variopinta moltitudine di studi e contributi, di ineguale valore, che mirano a recare testimonianza del coinvolgimento diretto degli italiani nella persecuzione antiebraica. Senza dubbio esso non rientra nel novero dei lavori di maggior respiro scientifico.

Guri Schwarz