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Angelo Varni (a cura di) – A difesa di un patrimonio nazionale. L’Italia di Corrado Ricci nella tutela dell’arte e della natura – 2002

Angelo Varni (a cura di)
Ravenna, Longo Editore, pp. 130, euro 10,00

Anno di pubblicazione: 2002

A difesa di un patrimonio nazionale è un libro particolare, che raggruppa tre saggi su differenti aspetti della tutela del bene culturale in età giolittiana, incentrati sulla figura di Corrado Ricci e sul suo ruolo di promotore nel settore. Oltre a Ricci, tema del volume è Ravenna, città che a lui e ad un altro protagonista della tutela ? Luigi Rava ? diede i natali, e che per anni fu al centro di ampi dibattiti sulla conservazione della propria pineta. L’Italia di Corrado Ricci sembra quindi condensarsi nella vicenda di una città e nell’azione di alcuni personaggi, esemplari dell’investimento culturale di cui arte e natura furono oggetto a partire dalla fine dell’Ottocento.
I contributi proposti devono molto al pluricitato Luigi Piccioni e al suo volume Il volto amato della Patria. Il primo movimento della natura in Italia 1880-1934 (Camerino, 1999), che offre spunti importanti sulla definizione di una cultura e di una pratica della tutela di tipo ambientale oltre che storico-artistico. I tre autori fanno infatti riferimento alla progressiva comparsa di forme di apprensione ed interesse per la salvaguardia della natura che, al pari di quelle per la difesa del bene d’arte e d’antichità, assunsero nel primo novecento un carattere estetizzante e borghese. Il tema si dipana quindi in riflessioni differenti. L’esame della legislazione del bene culturale proposta nel primo saggio (Cristiana Bolognesi) segue l’approccio analitico tradizionale del patrimonio italiano, di norma indagato attraverso il filtro amministrativo o legislativo. Vi vengono riproposte questioni ed ambizioni del travagliato processo di elaborazione di uno strumento giuridico in grado di rendere operativa la tutela (legge del 1909), garantendo la preminenza dell’interesse nazionale su quello della proprietà privata.
Di tenore diverso è il contributo di Marcella Domenicali, dedicato alla pubblicistica del tempo e soprattutto all’?Italia artistica?, strumento fondamentale della ?alfabetizzazione geografica non necessariamente erudita? (p.58) di ceti sociali attraversati da esigenze ed aspirazioni diverse. Le Carte Ricci conservate presso la Biblioteca Classense di Ravenna offrono in questo caso spunti interessanti per lo studio di un prodotto editoriale di cui l’autrice sottolinea innovazioni e potenzialità. L’ampio uso di immagini fotografiche, di linguaggi poetici non esclusivi, di narrative funzionali alla costruzione e sollecitazione di specifiche sensibilità vengono quindi lette partendo da quella mutazione della percezione del paesaggio, derivata in parte dalla accresciuta mobilità turistica e dalla diffusa tensione a preservarne caratteri e peculiarità. Di questa tensione si occupa anche l’ultimo saggio (Alberto Malfitano) che ripercorre le note vicende della pinacoteca ravennate, simbolo delle negoziazioni e delle soluzioni di compromesso con cui spesso si arrivò a decretare la tutela del bene culturale.
Il volume, in maniera non del tutto omogenea, mette in luce aspetti e limiti del processo di apprendimento del valore della tutela da parte di una ?opinione pubblica? sempre più diversificata e alla ricerca di sistemi simbolici in grado di interpretare le profonde trasformazioni sociali e culturali prodotte dalla modernizzazione del paese.

Simona Troilo