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Annalisa Cosentino (a cura di) – L’identità culturale europea nella tradizione e nella contemporaneità – 2004

Annalisa Cosentino (a cura di)
Udine, Forum, pp. 303 + CD-Rom, euro 24,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il volume raccoglie i materiali didattici predisposti per il Corso intensivo interdisciplinare svoltosi dal 28 giugno all’11 luglio 2004 e organizzato presso l’Università di Udine nel quadro degli Intensive Programmes Erasmus selezionati nel 2002 dalla Direzione Cultura della Commissione Europea. Al programma parteciparono sei università europee, dell’Est e dell’Ovest del continente, con una scelta che testimonia una visione allargata dell’Unione Europea.
Il volume insiste sulla pluralità e la ricchezza del retaggio europeo nei secoli dal Trecento a oggi, ispirandosi al principio che il progetto di unificazione europea non riflette una concezione di uniformità, e con l’intento di ricostruire un’immagine corretta delle comunanze tra le civiltà europee. L’approccio, largamente multidisciplinare, mira a rintracciare le radici culturali condivise e condivisibili dalle singole culture nazionali. Si trovano nel volume contributi negli ambiti della storia, della letteratura, della storia dell’arte, della musica, del teatro, del cinema, del diritto e delle istituzioni, della linguistica.
Sono inclusi nell’opera schemi di workshops tenutisi su vari temi, dal teatro alternativo al mito mediterraneo. Oltre ai saggi, si apprezza l’inserimento, tra i testi, del poema Et in Arcadia Ego di Tadeusz Rozewicz, che evoca la visita in Italia di un vecchio erudito dal Nord Europa. Giusta e importante l’attenzione ad aspetti lessicali e al ruolo storico della lingua italiana. La versione CD propone ulteriori approfondimenti e informazioni sui risultati dei seminari. Viene inoltre data rilevanza agli scambi interculturali e al tema dell’atteggiamento verso l’altro, per esempio nei rapporti tra la cultura ceca e la cultura italiana, e tra questa e la cultura romena. E ancora: tra Italia e Francia, tra Parigi e Pietroburgo, tra Italia e Polonia. Tra i temi più stimolanti appaiono quelli dell’idea di individuo nella cultura occidentale, del confine (in riferimento specifico al territorio friulano), e del rapporto tra scienza e teologia.
Il volume è dunque frutto di un’iniziativa apprezzabile nel campo della didattica e degli scambi di ricerca. Resta il rimpianto che non si sia dedicato spazio a spiegare e problematizzare il concetto stesso di identità culturale europea, lasciando prima ai fruitori del Corso e ora ai lettori il compito di interrogarsi su quali significati abbia oggi il riconoscersi appartenenti alla cultura europea. Manca anche una discussione del retaggio di eurocentrismo che l’identità europea porta con sé in maniera congenita, a meno di essere sottoposta a una critica serrata, così come manca ogni cenno al rapporto di questa forma di identità continentale in fieri con altri investimenti identitari basati sulla classe e la nazione, il genere e la generazione. Sarebbe stato interessante valutare quali contributi abbiano dato le ricerche e i seminari a queste prospettive critiche, cruciali per l’integrazione culturale europea.

Luisa Passerini