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Azzurro Manicardi – Elezioni a Soliera. 1861-2001 – 2002

Azzurro Manicardi
Soliera, Centro Studi Storici solieresi, pp. 187, s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2002

Il volume, come recita la Presentazione, ?rappresenta il primo tentativo di ricostruire, in modo organico e compiutamente documentato, la storia di centoquarant’anni di elezioni a Soliera [?] recuper[ando], sullo sfondo delle vicende nazionali, i diversi appuntamenti elettorali solieresi attraverso un secolo e mezzo di consultazioni politiche ed amministrative, contestualizzando le trasformazioni dei diversi sistemi elettorali??.
Se è lodevole l’intenzione di recuperare attraverso una serie di documenti storici una microstoria che altrimenti giacerebbe dimenticata negli archivi comunali o nella stampa locale dell’Otto e del Novecento, va comunque rilevata la limitatezza dello studio e la non corretta ricostruzione proprio di quelle trasformazioni che si dice in apertura di voler cogliere.
Segnaliamo di seguito una serie di errori che saltano agli occhi sfogliando la raccolta dei dati.
Nel 1882, quando si delinea l’introduzione di quello che è comunemente noto come ?scrutinio di lista?, non si chiarisce come in realtà dietro questo nome si trincerasse un maggioritario plurinominale a doppio turno. Quando poi si arriva a definire lo scrutinio proporzionale introdotto nel 1919, non si menziona il tipo di sistema adottato, quello D’Hondt, non si fa riferimento alla possibilità di panachage fra i candidati delle liste presentate, in compenso si sottolinea che ?l’elettorato esprimeva il voto di lista su schede a stampa che riportavano i soli contrassegni?, mentre invece è noto che la ?scheda di stato? viene introdotta nelle elezioni del 1924 e nel 1919, invece, ogni singolo elettore si portava da casa la scheda del deputato che voleva votare, inserendola, una volta arrivato al seggio, nella ?Busta Bertolini?, che era stata utilizzata per la prima volta nel 1913 al fine di garantire la segretezza del voto.
Quando si richiamano le elezioni del 1948, non si fa menzione dei due sistemi elettorali adottai per Camera e Senato.
Nella legge elettorale del ’53 è errato dire che mentre alle liste apparentate che avessero raggiunto il 50 per cento più uno dei consensi sarebbero spettati 380 seggi, alla minoranza sarebbero andati 210 seggi, perché in realtà alla minoranza ne venivano assegnati 209, mentre l’ultimo seggio era quello attribuito alla Val d’Aosta che lo assegnava con sistema maggioritario uninominale.
Quando si riportano i risultati delle elezioni del 1958, non si fa menzione alla nuova legge elettorale introdotta nel ’56 a correzione del sistema del ’48, in seguito all’abrogazione esplicita della cosiddetta ?legge truffa?.
Proprio perché questi studi di memorialistica locale dovrebbero servire alla divulgazione diretta a un pubblico di non addetti ai lavori, sarebbe opportuno che chi li cura cercasse di documentarsi e non far circolare ricostruzioni errate.

Maria Serena Piretti