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Bruna Bagnato – L’Europa e il mondo. Origini, sviluppo e crisi dell’imperialismo coloniale – 2006

Bruna Bagnato
Firenze, Le Monnier, 274 pp., euro 19,40

Anno di pubblicazione: 2006

Il titolo ben rende i contenuti del volume, che si propone come strumento manualistico sui temi del colonialismo e la decolonizzazione. In pagine dense, ma redatte con una prosa accessibile e un linguaggio piano, si dà conto del formarsi dei possedimenti coloniali tra Sette e Ottocento e del loro progressivo smantellamento nel ventesimo secolo. Aperta da un capitolo introduttivo, un po’ appesantito da un eccessivo sforzo classificatorio, la narrazione segue un taglio cronologico, dapprima ripercorrendo il sorgere o consolidarsi dei grandi imperi coloniali nella cosiddetta «età dell’imperialismo» e poi esponendo in un capitolo distinto le interpretazioni classiche e le grandi linee del dibattito storiografico sul tema, tra le quali paiono privilegiarsi quelle multicausali, pur insistendo sulla superiorità tecnologica e industriale europea.Più distesa e informata è la parte novecentesca, che in quattro capitoli esamina l’apogeo assieme ai primi segni di crisi dell’espansione coloniale tra le due guerre mondiali e, poi, sull’onda dei mutati equilibri internazionali e della nascita di organismi sovranazionali, lo sgretolarsi degli imperi europei nel contesto della guerra fredda e il progredire della decolonizzazione tra gli anni Sessanta e Ottanta, fino al generalizzato accesso all’indipendenza da parte dei territori assoggettati al dominio europeo e ai nuovi rapporti tra centro e periferia dello sviluppo planetario.La prospettiva analitica e interpretativa è intenzionalmente interna alla storia delle relazioni internazionali e spiega la particolare attenzione prestata sia al ruolo dei mutevoli equilibri tra le potenze planetarie sia al profilo diplomatico delle relazioni coloniali, in specie con l’introduzione del sistema dei mandati, sia alle politiche e le iniziative dei movimenti e delle organizzazioni sovranazionali, soprattutto nella seconda metà del Novecento. Tuttavia, quella prospettiva nutre anche un approccio francamente eurocentrico ? evidente fin dal titolo del volume ? e dunque tutto focalizzato sugli attori europei, di solito analizzati parallelamente e solo talvolta comparativamente, che tra l’altro porta a trascurare le effettive modalità di imposizione del dominio coloniale sulle società extra-europee, non a caso troppo indistintamente raffigurate, e il significato complessivo della penetrazione imperiale, sovente conflittuale, nelle diverse aree del pianeta.Imperialismo e colonialismo furono certamente manifestazioni dell’espansione economica e politica europea, ma ? come una vasta letteratura internazionale da tempo va dimostrando ? il loro rilievo per i rapporti tra Europa e «resto del mondo» non si limitò ad una gravosa formalizzazione politico-militare del primato dei paesi più «sviluppati». Investì, in realtà, il complesso delle relazioni tra società «centrali» e «periferiche», intrecciandone profondamente tanto le culture quanto lo sviluppo sociale ed economico, nella fase di impianto del dominio formalizzato come nel suo successivo disgregarsi. Una prospettiva non più trascurabile per comprenderne la centralità nella storia contemporanea.

Simone Neri Serneri