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Bruno Maida – Dal ghetto alla città. Gli ebrei torinesi nel secondo Ottocento – 2001

Bruno Maida
Torino, Zamorani, pp. 400, euro 29,95

Anno di pubblicazione: 2001

Questo libro di Maida è stato scritto con un obiettivo preciso: raccogliere tutte le fonti disponibili sulla storia ottocentesca degli ebrei di Torino, in modo da riempire la lacuna documentaria provocata dal bombardamento del 1942, che distrusse interamente la sinagoga e l’archivio storico della comunità.
Maida analizza e propone quindi una rassegna di fonti documentarie e narrative disponibili, per la maggior parte non ebraiche, suddivise in sei capitoli preceduti da un’esauriente Introduzione. Questa parte introduttiva enuncia con chiarezza gli intenti dell’autore: Maida infatti si sofferma sulle difficoltà di indicare una periodizzazione generale dei tempi dell’emancipazione e ne mette in luce le molteplici declinazioni, interrogandosi sulle varie forme di assistenza e solidarietà, che costituirebbero a suo avviso un indicatore di continuità della tradizione. Una riflessione è inoltre dedicata al progetto della nuova sinagoga della comunità ed al suo ruolo nei meccanismi di auto-rappresentazione comunitari, influenzati dalla mutata presenza economica e sociale degli ebrei nella città in seguito all’emancipazione.
Il primo capitolo è dedicato ai ?luoghi della memoria? della comunità: il ghetto, la Mole Antonelliana e il cimitero, visti attraverso la documentazione del Consiglio comunale. Il secondo capitolo prende in esame le istituzioni educative ed assistenziali ebraiche, delle quali sono ricostruiti tutti gli organigrammi e le attività, nonché le fonti di finanziamento. Il terzo capitolo è dedicato alle professioni ed offre una serie di tabelle onomastiche suddivise per professioni, tratte dalla guida della città di Torino, corredate da riflessioni di carattere metodologico sull’uso della fonte. Il quarto e quinto capitolo prendono in considerazione le proprietà immobiliari ebraiche in città e nel territorio e i protagonisti della vita ebraica torinese ottocentesca. A questi ultimi è dedicata una serie di schede biografiche, compilate allo scopo di suggerire allo studioso dei possibili percorsi individuali da ricostruire anche attraverso l’ausilio di archivi privati.
Conclude lo studio un quadro generale dedicato alla vita della comunità ebraica torinese, ricostruito sulla base delle cronache cittadine dell’?Educatore Israelita? e del ?Vessillo Israelitico?.
Più che un’analisi storiografica questo libro di Bruno Maida è un ragionato repertorio di fonti, indispensabile a chiunque intenda studiare la presenza ebraica a Torino nella seconda metà dell’Ottocento. Non va però trascurata l’abilità dell’autore a legare assieme i singoli capitoli, altrimenti disomogenei tra loro, con sapienti sottolineature dei nodi storiografici ancora aperti e da indagare.

Tullia Catalan