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Carlo Fumian – Verso una società planetaria. Alle origini della globalizzazione contemporanea (1870-1914) – 2003

Carlo Fumian
Roma, Donzelli, pp. 137, euro 11,00

Anno di pubblicazione: 2003

Fumian contribuisce a evidenziare gli anacronismi, e la superficialità, dell’attuale dibattito pubblico che guarda alla globalizzazione come a un evento degli ultimi anni, piuttosto che a ?un lungo processo storico? da considerare ?una delle ossature della contemporaneità? (p. 3). Le sue origini sono collocate in un periodo, il quarantennio che precede il primo conflitto mondiale, certamente non inedito nella periodizzazione sulla nascita dell’età contemporanea e che, a dispetto del ?secolo breve?, o delle sue volgarizzazioni, conserva intatta la sua capacità euristica. Tuttavia gli squarci analitici di Fumian, supportati da una letteratura internazionale ampia e originale, mettono in discussione molte ?convenzioni? storiografiche: l’abitudine a leggere quel periodo in subordine alla Prima Guerra mondiale, la propensione a operare distinzioni nette all’interno della periodizzazione considerata, la tendenza a incasellare e a etichettare i materiali culturali dell’epoca. La prima parola chiave su cui l’autore costruisce il suo ragionamento è infatti organicità, intesa come unitarietà del periodo che si ?manifesta proprio nella convivenza degli indirizzi più diversi, un babelico intreccio che non consente di apporvi alcuna etichetta dominante? (p. 8). Unitarietà di cui sono indicatori anche e specialmente i dati dell’economia: dall’imperativo dell’industrializzazione allo sviluppo degli scambi internazionali, dall’affermazione di un sistema alimentare mondiale al rinnovamento del sistema finanziario, monetario e bancario. Elementi reali dei processi storici, che si intrecciano, si nutrono e talvolta si fondano su un non meno reale ?caleidoscopio delle percezioni? (p. 75), che attraversa l’opinione pubblica mondiale in rapida formazione. Percezione è la seconda parola chiave di Fumian che permette di leggere l’epoca in termini organici e di svelare le miopie interpretative degli storici che si sono sedimentate in ?periodizzazioni e generalizzazioni scolastiche? (p. 36).
Il piccolo volume propone dunque una rassegna di fenomeni, interpretazioni e percezioni che parte dalle suggestioni di una comparazione, quella con l’epoca attuale, resa con un curioso ed efficace gioco di attribuzione di data a diverse frasi. Tratteggia poi un rapido e impressionistico quadro del ?periodo racchiuso tra Sedan e Sarajevo? (p. 27) sulla base delle due parole chiave adottate, alle quali se ne aggiunge una terza, inedito, per rimarcare la profondità dei mutamenti. Gli altri due capitoli concentrano l’attenzione: l’uno sulla convivenza di Militarismus und Antimilitarismus, dove il secondo, nutrendosi del primo, è ampiamente rappresentato; l’altro sull’economia, in cui si sottolinea con particolare enfasi la centralità dell’agricoltura e del commercio di contro al prevalere di una tradizione storiografica che ha preso troppo sul serio la percezione ?industrialista? dell’epoca.
Una lettura da cui si traggono numerosi e importanti suggerimenti, in cui solo un dubbio ci sfiora: l’importanza giustamente accreditata all’universo delle percezioni tra Otto e Novecento, vale anche per l’epoca attuale?

Giancarlo Monina