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Cataldo Naro (a cura di) – I cappuccini in Sicilia nell’Otto-Novecento – 2001

Cataldo Naro (a cura di)
Studi del Centro ?A. Cammarata?, 37, Caltanissetta-Roma, Sciascia, pp. 392, euro

Anno di pubblicazione: 2001

L’incontro di cui si pubblicano gli atti venne organizzato a Palermo il 19-20 febbraio 1998, dalla Facoltà teologica di Sicilia, per iniziativa della Vicepostulazione della causa di beatificazione di una frate cappuccino, Gioacchino La Lomia da Canicattì (1831-1905).
Fra i testi dei relatori spicca per interesse il raffinato e documentato contributo di Raffaele Manduca, L’eredità del passato. Gli ordini religiosi in Sicilia fra XVIII e XIX secolo (pp. 19-101, con 8 tabelle, 5 grafici e 9 carte). Usufruendo dell’ampio materiale accumulato nel corso di una ricerca sulla storia del patrimonio edilizio conventuale nella Sicilia moderna e contemporanea, vi si colloca molto correttamente il reticolo degli insediamenti cappuccini nell’isola e l’andamento geografico e demografico del reclutamento dei religiosi in un lungo arco temporale, dando ragione delle dinamiche sia economico-sociali sia politico-giurisdizionali sia più propriamente religiose. L’analisi mette in luce in quale misura, rispetto ad altri ordini religiosi, i frati minori cappuccini superino la lunga stagione delle soppressioni accentuando la propria presenza all’interno dell’isola.
Tratto caratteristico di questa pubblicazione è l’oggettivo rilievo delle fonti sulle quali viene attirata l’attenzione: oltre a quelle ampiamente utilizzate nella relazione di Raffaele Manduca, ad esse si riferiscono gli interventi di Cosimo Semeraro, La rinascita dei cappuccini in Sicilia tra comunità locali, vescovi e Santa Sede. Fonti e storiografia (pp. 103-29) ? che peraltro conferma la relativa povertà di indagini storiche rispetto alla massa documentaria ? e, in riferimento a un personaggio affatto particolare, i cui rapporti con le gerarchie ecclesiastiche furono particolarmente travagliati, il contributo di Filippo Santi Cucinotta, Un cappuccino rosminiano in Sicilia: Giustino da Patti (1881-1938) (pp. 273-322). Delle pagine di Giorgio Rossi, Donne cappuccine. Le antiche claustrali e le nuove congregazioni di vita attiva in Sicilia (1717-1963) (pp. 199-231) è da apprezzare il contributo informativo su una pluralità di istituzioni minori. A fronte delle numerose fonti a disposizione, come sono ad esempio le prediche manoscritte di Gioacchino La Lomia, trascritte per il processo di canonizzazione, sembrano ancora mancare gli strumenti di una loro valutazione che non sia puramente descrittiva dei fenomeni (di esse fa ampiamente uso Salvatore Vacca, I cappuccini nella società siciliana tra Otto e Novecento. Il confronto con la modernità, pp. 131-97). Non diversamente, appare ancora incombente una dimensione fortemente parenetica nella descrizione degli itinerari biografici (cfr. Roberto Cuvato, La testimonianza della santità, pp. 233-72, a proposito di Gioacchino La Lomia e di Angelico Lipani). Completano il volume un erudito intervento di Giovanni Speciale, La lezione interrotta. La pittura dei cappuccini in Sicilia dall’origine dell’ordine alla soppressione (pp. 323-39), e il contributo a carattere non strettamente storico di Calogero Peri, I cappuccini di Sicilia e il Concilio Vaticano II (pp. 341-75).

Roberto Rusconi