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Cesare Damiano, Piero Pessa – Dopo lunghe e cordiali discussioni. La storia della contrattazione sindacale alla Fiat in 600 accordi dal 1921 al 2003 – 2003

Cesare Damiano, Piero Pessa
Roma, Ediesse, pp. 414+Cd-Rom, euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2003

Questo volume e la ponderosa documentazione presente nel Cd-Rom allegato sono un contributo utile ad una storiografia ? segnatamente quella sindacale e sul movimento operaio ? che non sempre ha assegnato alla contrattazione aziendale e alle singole categorie il necessario rilievo.
Ripercorrere le vicende dell’azienda industriale più importante del paese nel Novecento attraverso la storia degli accordi sindacali lì stipulati contribuisce a mettere al centro alcuni nodi problematici generalmente sottovalutati: dalla relazione complessa tra lavoratori, rappresentanze di fabbrica e organizzazioni sindacali, al nesso conflittualità-collaborazione che si intreccia nei rapporti tra i diversi soggetti sociali presenti nel mondo della grande azienda.
Certo la Fiat fa storia a sé. Come nota bene Aris Accornero nella Prefazione, l’azienda torinese è stata un riferimento costante sia per il mondo industriale italiano sia per il movimento sindacale, spesso i rapporti di forza che si delineavano a Torino contribuivano a determinare il senso di marcia delle relazioni industriali nel paese, ancor più la Fiat per un lungo periodo del Novecento è stata assunta come modello. Negli anni trionfanti del fordismo e del taylorismo la Fiat sembrava essere ciò che l’intero apparato produttivo nazionale dovesse divenire. Non è stato così. Non solo l’industria italiana non è diventata come la Fiat, ma la stessa stagione del fordismo è stata a ben vedere breve e geograficamente sparsa a macchia di leopardo in zone ristrette del paese.
Tuttavia, una volta superato lo spauracchio delle vecchie storie sindacali Fiat-centriche, occorre non cadere nell’eccesso opposto, cioè nel rimarcare eccessivamente un’insopprimibile torinesità di questa storia. Non solo alla Fiat il conflitto operaio è stato radicale e frontale, non solo la Fiat ha mostrato nel corso del secolo una cultura aziendale chiusa, sicura della propria autosufficienza, convinta di saper imprimere dei propri valori a tutti i propri dipendenti e, soprattutto, indisponibile a riconoscere una qualsiasi forma organizzata di limitazione del proprio potere discrezionale. Sono tratti sicuramente peculiari dell’azienda torinese, ma che affondando la ricerca in altre realtà industriali italiane attraverso lo studio della contrattazione aziendale possono trovare assonanze significative. Si pensi in particolare alle grandi fabbriche di Sesto San Giovanni.
Merito degli autori è di aver concepito il libro come una storia sindacale della Fiat e allo stesso tempo una guida agli accordi contenuti nel Cd-Rom. I capitoli, infatti, si snodano seguendo le fasi più significative delle vicende aziendali sempre però inquadrate nella storia più complessiva delle relazioni sindacali dagli anni Venti fino ai momenti più recenti.

Lorenzo Bertucelli