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Dario Biocca e Mauro Canali – L’informatore: Silone, i comunisti e la polizia – 2000

Dario Biocca e Mauro Canali
Luni, Milano

Anno di pubblicazione: 2000

Chi è stato veramente Ignazio Silone? Il militante e dirigente comunista Secondino Tranquilli, lo scrittore famoso Silone, o l’informatore numero 73, con lo pseudonimo di Silvestri, della polizia fascista? Da alcuni anni Dario Biocca e Mauro Canali si dedicano alla soluzione di questo problema. Dopo i primi saggi, pubblicati sulla rivista “Nuova storia contemporanea”, che suscitarono lo stupore e le critiche, tra gli altri, di Leo Valiani e Indro Montanelli, è apparso in libreria un volume, con la Prefazione di Piero Melograni, che tenta di fare il punto sulla questione. I saggi introduttivi dei due autori e i documenti da essi pubblicati, provenienti dall’Archivio Centrale dello Stato, appaiono, al di là di ogni legittimo dubbio e polemica, inequivocabili nel delineare la figura di Silone come confidente della polizia. Essi fanno retrodatare l’inizio della collaborazione di Silone con la polizia dal 1928 (il che avrebbe spiegato il cedimento di Silone con la necessità di aiutare il fratello Romolo, arrestato in quell’anno perché accusato della strage alla Fiera Campionaria e morto in carcere nel 1932), all’autunno 1924, quando Silvestri manda una lettera alla polizia nella quale comunica la sua nomina come responsabile dell’intera organizzazione comunista italiana in Belgio, Francia e Lussemburgo. Gli autori hanno infatti verificato la presenza di Silone nelle date e nei luoghi (Berlino, Madrid, Parigi, Bruxelles, Marsiglia) indicati nelle relazioni fiduciarie a firma Silvestri.
Certo, alcuni dubbi rimangono, soprattutto sui motivi dell’atteggiamento di Silone e, più in generale, sulla sua vicenda umana e politica. Il denaro non sembra essere stato l’elemento determinante della scelta dello scrittore abruzzese. Gli autori sembrano quindi propendere per un’interpretazione quasi psicoanalitica e pirandelliana del personaggio. Il saggio di Biocca si intitola La maschera e il volto e quello di Canali Ignazio Silone, ovvero la doppia identità. In questo senso rileggono anche l’opera letteraria di Silone ed attribuiscono una notevole importanza alla terapia psicoanalitica seguita da Silone a Zurigo sotto la guida di Jung. Un ruolo decisivo nella collaborazione di Silone lo ebbe poi certamente l’ispettore di Pubblica Sicurezza, Guido Bellone, dal 1927 responsabile dell’Ufficio speciale per la lotta contro il comunismo. Tra lui e Silone si instaura un rapporto di fiducia che Bellone rispetterà sino in fondo, anche dopo il 1930, data della cessazione dei rapporti di Silone con la polizia. In definitiva, nella questione Silone sembrano confluire alcuni aspetti delle vicende e delle tipologie degli informatori dell’Ovra, così accuratamente descritte da Franzinelli nel suo volume I tentacoli dell’OVRA (Torino, Bollati Boringhieri 1999): debolezze umane e psicologiche, delusioni politiche, senso di smarrimento.
Durante la guerra Silone torna a fare politica nelle file socialiste e diventa un collaboratore dell’Oss, i servizi segreti alleati: è ormai il Silone antifascista ed anticomunista che conosciamo, finalmente (almeno in apparenza) coerente con se stesso.

Giovanni Scirocco