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Diomede Ivone, Marco Santillo – Alcide De Gasperi e la ricostruzione (1943-1948) – 2006

Diomede Ivone, Marco Santillo
Roma, Edizioni Studium, 331 pp., euro 28,50

Anno di pubblicazione: 2006

L’assunto del libro è l’indiscussa centralità del leader democristiano Alcide De Gasperi quale principale «artefice dei cambiamenti epocali della società e dell’economia italiana del secondo dopoguerra». Gli autori affrontano quello che definiscono il «decennio degasperiano» (1944-1954), privilegiando l’analisi delle scelte di politica economica e ricostruiscono, attraverso un largo uso di fonti documentarie (con una selezione di documenti riportata in appendice ai capitoli), ed un’ampia sia pur un po’ datata bibliografia, le più urgenti ed importanti questioni economiche affrontate e risolte dai governi De Gasperi lasciando sullo sfondo le vicende più politiche, che pure entrano nelle pagine del libro. Gli autori sottolineano come, con la formazione del suo primo governo, il 10 dicembre 1945, lo statista trentino si sia adoperato non solo per riattivare il ciclo produttivo e stabilizzare la moneta, ma anche per tracciare le linee guide di uno sviluppo economico e politico destinato a portare l’Italia verso il ?miracolo economico’ e a farla entrare in un sistema di alleanze che la collocherà in modo stabile all’interno del blocco occidentale. Il volume è diviso in due parti. La prima è curata da Marco Santillo e concerne il periodo compreso fra la fine della seconda guerra mondiale e il viaggio di De Gasperi negli Stati Uniti (1947). Emerge come la situazione italiana sia caratterizzata da una forte spirale inflazionistica, una rilevante svalutazione e dalla conta dei danni provocati direttamente dalla guerra. L’azione di De Gasperi è sempre strettamente intrecciata sui due piani interno ed internazionale: da un lato deve fronteggiare i gravissimi problemi legati soprattutto alla mancanza di derrate alimentari, materie prime e fonti energetiche, dall’altro è costantemente chiamato a mediare le necessità del paese con le difficoltà derivanti dal suo status di paese sconfitto. Progressivamente, mentre l’Italia esce dalla fase dell’emergenza, il governo abbandona gli interventi di tipo assistenziale ed utilizza i prestiti internazionali per investimenti di medio e lungo periodo. La seconda parte, curata da Diomede Ivone, si concentra sul periodo successivo al 1947 e analizza le novità economiche introdotte dopo la costituzione del quarto esecutivo a guida De Gasperi, con il varo della cosiddetta «linea Einaudi» e la gestione degli aiuti internazionali che, nel frattempo, da piani di «primo aiuto» (United Nations Relief and Rehabilitation Agency, Aids United Staes of America e Interim Aid), si strutturano nell’articolato Piano Marshall. In questa fase, De Gasperi si rivela un abile mediatore fra i desiderata americani e quelli della grande industria che, di fatto, beneficerà in larga parte degli aiuti internazionali. Il libro fa emergere la statura politica del leader democristiano sulla base della sua lungimiranza che gli fece presto comprendere quanto sviluppo economico e politico fossero strettamente intrecciati e come il progresso complessivo del paese, sia dal punto di vista delle istituzioni democratiche sia della crescita economica, fosse legato alle scelte di politica internazionale.

Monica Campagnoli