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Eccentricity and Sameness. Discourses on Lesbianism and Desire Between Women in Italy, 1860s-1930s

Charlotte Ross
Oxford, Peter Lang, 308 pp, £ 45,00

Anno di pubblicazione: 2015

Libro molto atteso questo di Charlotte Ross, docente di Italian Studies a Birmingham,
autrice di studi su Primo Levi, sulla letteratura e la cultura queer italiana tra ’800
e ’900, che ha curato nel 2010 insieme a Susanna Scarparo un ottimo fascicolo speciale
di «Italian Studies» su Gender and Sexuality in Contemporary Italian Culture. Con questo
lavoro sulla narrazione di e intorno alle lesbiche in Italia dall’Unità al fascismo, Ross
colma un vuoto di studi. Contiamo su una modesta produzione nazionale – di Rosanna
Fiocchetto, Daniela Danna, Paola Lupo, Nerina Milletti, Laura Schettini, Maya De Leo,
e poche altre; accanto a saggi su episodi storici sparsi nei secoli. Mancava un’analisi critica
del discorso egemonico intorno agli «amori saffici», che per Ross è costruito intorno a eccentricità
e similitudine, le parole-chiave del titolo: da un lato le lesbiche sono donne differenti
dalle altre; all’opposto, l’amore per altre donne conferisce loro una certa superiorità,
e/o significa anche una profonda condivisione e comunanza del sentire femminile.
Il desiderio lesbico – come Ross precisa molto bene – è un tema da sempre tenuto
nascosto sotto una valanga di metafore, censure, sottintesi, scientismi; barriera dall’apparenza
insormontabile che per secoli fino a oggi ha reso quasi impossibile avviare un’area
di studi e di riflessioni critiche scevra da ideologismi e stereotipi. La scelta intelligente di
adottare l’analisi discorsiva sui testi, evidenzia un lessico ricchissimo dove abbondano sfumature
e allusioni, e l’identità lesbica anziché essere rinchiusa in qualche rigida formula
socio-scientifica si apre a molteplici sfumature al fine di evidenziare una sessualità femminile
fluida, caratterizzata dalla convivenza e alternanza di eccentricità e similitudini.
Il libro di Ross è anche il punto di arrivo di una vivace e produttiva tradizione,
come mostra la bibliografia; all’interno della quale saggi ormai mitici risalenti a più di
40 anni fa, come quello di Carroll Smith-Rosenberg sull’amore tra donne nordamericane
nel primo ’800, non rimangono casi isolati. Diversamente da quanto accaduto, per fare
un esempio italiano calzante, alla Storia del pudore (1990) di Bruno Wanrooj, apprezzata
fatica solitaria di un olandese in trasferta. La fragilità istituzionale italiana sugli studi
di genere e Lgbtq – pochi, sparsi, scollegati gli uni con gli altri – costringe le/i giovani
che ricercano questi temi a emigrare e a utilizzare prevalentemente studi in inglese; così
mostrano pubblicazioni come Italian Sexualities Uncovered (2015), e prima ancora Queer
Italia (2004) curata da Gary Cestaro.

Paola Di Cori