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Elena Aga Rossi, Bradley F. Smith – Operazione Sunrise. La resa tedesca in Italia, 2 maggio 1945 – 2005

Elena Aga Rossi, Bradley F. Smith
Milano, Mondadori, pp. 299, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2005

Volume uscito nel 1979 negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, nel 1980 in Italia, poi tradotto in tedesco, in cinese e in serbo-croato. Nuova edizione ampliata e corretta tenendo conto dello sviluppo degli studi e delle acquisizioni di nuovi fonti archivistiche, soprattutto statunitensi e russe. L’indice dei nomi è di poca utilità perché non tiene conto delle tante note.
Gli autori ricostruiscono con molta documentazione e ricchezza di dettagli e analisi l’operazione Sunrise, il grosso pasticcio (non sapremmo come altrimenti chiamarlo) delle trattative per la resa delle forze tedesche in Italia. Nel marzo 1945 il generale delle SS Karl Wolff, il primo responsabile della politica nazista di repressione e terrore in Italia, riuscì a incontrare in Svizzera gli uomini dell’OSS (il servizio segreto americano da cui nacque la CIA), cui offrì come prova del suo potere la liberazione di Ferruccio Parri. Le prospettive di una rapida resa delle armate tedesche che Wolff faceva balenare erano però illusorie (i generali della Wehrmacht, pur consapevoli del disastro, continuarono fino all’ultimo a rifiutare di arrendersi), ma trovarono credito presso l’OSS di Allen Dulles, alla ricerca di un successo, e presso i vertici anglo-americani, che, in deroga alla loro proclamata richiesta di una resa tedesca incondizionata, autorizzarono la trattativa. Il prezzo fu una crisi dei rapporti con Stalin, che temeva da sempre una pace separata sul fronte occidentale. Non ne valeva la pena, i contatti con Wolff non ebbero esito concreto fino agli ultimi giorni di aprile, quando i comandi anglo-americani estorsero a Caserta un atto di resa a due colonnelli tedeschi che non avevano le credenziali per firmarlo, tanto più nel caos degli ultimi giorni del Reich, in cui i comandanti tedeschi non sapevano più come comportarsi, se, come e a chi arrendersi. In concreto la fine della guerra in Italia venne dal crollo delle armate tedesche dinanzi all’offensiva alleata di aprile, non dalle illusioni dell’operazione Sunrise, che conserva interesse soltanto come dimostrazione delle incertezze della politica anglo-americana nella fase finale del conflitto.
La ricostruzione degli autori è ineccepibile per quanto riguarda la politica anglo-americana e i comandi tedeschi, ma trascura la situazione italiana. A fine aprile la resa delle forze tedesche in Italia era importante non tanto per impedire la distruzione di impianti e strutture (la motivazione ufficiale), che l’insurrezione partigiana era in grado di difendere con successo, quanto per assicurare un trapasso di poteri che non lasciasse spazio alle forze della Resistenza. La preoccupazione di garantire l’ordine era prioritaria, perciò una resa regolare delle forze tedesche era importante.
E quindi gli ufficiali tedeschi che si erano adoperati per questa resa regolare ebbero un trattamento privilegiato, Come documentano gli autori, Wolff e i suoi vennero sottratti ai processi ai criminali nazisti. L’operazione Sunrise appartiene alla storia del dopoguerra, più che della guerra combattuta.

Giorgio Rochat