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Elena Angelelli – Francesi in Sicilia dall’Unità d’Italia al 1960. Bio-Bibliografia descrittiva – 2001

Elena Angelelli
Moncalieri, Edizioni del Centro Interuniversitario di Ricerche sul Viaggio in It

Anno di pubblicazione: 2001

Il volume presenta, in ordine cronologico, una raccolta di pressappoco centocinquanta schede su resoconti di viaggio. Si va da scrittori famosi, come Dumas, Maupassant e Gide, e dai diari dei garibaldini francesi, fino ai servizi giornalistici degli anni più recenti. La parte ottocentesca arricchisce la rassegna pubblicata a suo tempo da Gian Carlo Menichelli (Roma, 1962), mentre quella relativa al Novecento appare piuttosto discontinua e, a partire dal secondo dopoguerra, diventa inutilizzabile anche come semplice repertorio bibliografico. I testi di quest’ultimo periodo, appena una ventina, si limitano a reportage fotografici, brevi capitoli inseriti in opere d’argomento generale, bozzetti e articoli di poche pagine; là dove un confronto ragionato tra le diverse edizioni delle guide turistiche di larga diffusione avrebbe dato di più. Il declino del genere ?letteratura di viaggio? è inoltre sottolineato dalla pretesa di adottare la stessa metodologia con cui erano stati classificati gli scritti dei viaggiatori settecenteschi e del primo Ottocento (da Hélène Tuzet, La Sicile au XVIIIe siècle vue par les voyageurs étrangers e Voyageurs français en Sicile au temps du romantisme). L’autrice riporta in appendice un elenco di romanzi a tema siciliano (rispetto al quale va segnalata qualche dimenticanza, ad esempio il Mathias Sandorf di Jules Verne), ma il non prendere in considerazione tali opere, scritte da viaggiatori o frutto di viaggi immaginari, taglia di netto uno degli elementi che hanno maggiormente influenzato il punto di vista dei visitatori contribuendo alla creazione di stereotipi definitivi.
L’intento classificatorio prevale su quello analitico. Nei brevi riassunti si presta invariabilmente ai diversi autori un ?atteggiamento critico e lucido che permette di mettere in luce tutte le contraddizioni di questo popolo? e la capacità di ?proporre un’immagine equilibrata e realistica, una ricerca più autentica, meno stereotipata? (p. 262). La curatrice fa propria, ingenuamente, la pretesa di ?mostrare gli aspetti meno conosciuti, meno pubblicizzati dalle moderne industrie turistiche? con cui, nell’epoca del turismo di massa, i viaggiatori-scrittori si affannano a giustificare e promuovere un genere in decadenza. Tale pretesa di cogliere la ?vera essenza? dell’isola è viceversa l’incubatorio degli stereotipi. La traccia fornita dalla Angelelli consente infatti di cogliere la longue durée di alcuni topoi. Così, ad esempio, in un’opera edita nel 1962, l’antico ?giardino di Cerere? dei viaggiatori settecenteschi si trasforma in esaltazione delle richesses énormes che ne farebbero la citerne à petrole de la Péninsule (p. 266) e il nuovo Texas. Oppure, in un volume edito nel 1988, Dominique Fernandez ripropone l’idea di ?una nazione a parte, completamente staccata dalla penisola, con le sue agavi, i suoi mafiosi, i suoi costumi, le sue leggi?, ricorre addirittura ad Eschilo per spiegare l’inclinazione al delitto d’onore e, suggerendo l’ennesimo tour nei luoghi della mafia, conclude che ?nulla è cambiato? dai tempi di Sonnino e Franchetti.

Luciano Granozzi