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Elena Petricola – I diritti degli esclusi nelle lotte degli anni Settanta. Lotta Continua – 2002

Elena Petricola
Prefazione di Nicola Tranfaglia, Roma, Edizioni Associate Editrice Internazional

Anno di pubblicazione: 2002

?Questa non vuole essere una nuova storia di Lotta Continua?: così Petricola apre il libro, derivato dalla sua tesi di laurea, per marcare il tentativo di contribuire alla ?storicizzazione del ?68? e per inquadrare i movimenti di protesta come una ?soggettività permanente?, espressione non tanto della contingenza della ?crisi italiana?, ma manifestazione d’una richiesta di partecipazione dal basso e di democratizzazione che caratterizzerà la storia italiana del decennio e oltre, introducendo nella cultura politica nazionale uno strumento nuovo di aggregazione e organizzazione al di fuori del sistema politico, già sviluppata nei paesi di area anglofona. In questo senso, come segnalato da Tranfaglia nella Prefazione, il lavoro intende discutere e valorizzare la scelta movimentista, in un’ottica di lungo periodo che arriva ad oggi.
Petricola si serve a pieno di quel ?coro a più voci? (p. 14) che il periodo storico mette a disposizione: interviste ai militanti, cronache dei giornali, documenti d’archivio, testi di vario tipo di LC e soprattutto le pagine del giornale. L’autrice si dedica alla fase ?movimentista? di LC, compresa tra due autunni, del 1969 e del 1972, momenti che segnano la nascita del movimento e la sua trasformazione in forma partito. Il testo è diviso in due parti. Nella prima, Dalla fabbrica alla città, è ricostruito il percorso che porta alla formazione di LC, con attenzione ai caratteri che ne fondano l’originalità di prassi politica rispetto al complesso e mobile arcipelago della sinistra extraparlamentare e della sinistra istituzionale, partitica e sindacale. In quest’ottica l’autrice esamina l’organizzazione interna di LC, principale canale di espressione della prassi movimentista, in cui si segnala l’attenzione peculiare al rapporto con il territorio, con i nuovi soggetti sociali ?ribelli?, soprattutto esterni alla fabbrica, e l’ambizione di organizzarne politicamente ed attivamente la lotta.
L’originale attenzione di LC alle nuove soggettività è oggetto specifico della seconda parte del testo, I movimenti di protesta. In tre capitoli Petricola analizza il rapporto di LC con i militari, i movimenti della casa ed i carcerati, ricostruendo le reti organizzative sul territorio nazionale ? in particolare nell’area torinese ? che vengono messe in piedi in questi anni e le discussioni politiche che le producono ed accompagnano. In questa parte l’autrice è attenta al rapporto dinamico e spesso contraddittorio che LC cercava di tenere tra le istanze sociali emergenti e l’ambizione di organizzarle in un’azione politica efficace. Sottolineando le tensioni con la sinistra istituzionale ed extraparlamentare, Petricola rimarca cambiamenti, nodi problematici (ad esempio il rapporto con la violenza, punto che peraltro attraversa il testo rimanendo in parte irrisolto), assenze (tra tutte la questione femminile/femminista e la persistenza di modelli di genere tradizionali) che contribuiranno alla fine del movimentismo ed alla trasformazione di LC in partito leninista. Il volume è corredato di una serie di fotografie di Tano D’Amico e presenta un’appendice biografica dei numerosi militanti intervistati.

Emmanuel Betta