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Elena Savino – «Lo Stato moderno». Mario Boneschi e gli azionisti milanesi – 2005

Elena Savino
Milano, Franco Angeli, pp. 240, euro 21,00

Anno di pubblicazione: 2005

Dal luglio del 1944 al marzo del 1949 si dipana la storia della rivista «Lo Stato moderno», che fu animata soprattutto dalla componente cosiddetta ?moderata? del gruppo milanese del Partito d’azione, costituita, tra gli altri, da Mario Paggi, Antonio Basso, Mario Boneschi, Giuliano Pischel, Vittorio Albasini Scrosati e Gaetano Baldacci. Di questa esperienza politica, Elena Savino ? che ha già curato la riedizione di due opere di Mario Boneschi, Costituzione e libertà (1995) e Le libertà locali (1998), sempre per Franco Angeli ? offre un’interpretazione attraverso il saggio, che costituisce la prima parte del volume, Profeti disarmati. Il gruppo milanese de «Lo Stato moderno» (concluso nel luglio del 1987 e in parte già pubblicato), il cui valore, come osserva l’autrice, è segnatamente ?quello di una ?storia vissuta’, qui riproposta sulla scia dei ricordi e delle osservazioni? di Mario Boneschi, ?che era stato magna pars nella redazione della rivista, dall’inizio e fino all’ultimo numero? (p. 8). Il profilo tracciato ? che sostanzialmente prende inizio dagli anni ’20 e si conclude con l’epilogo del congresso azionista del febbraio 1946 ? è ?un primo, ancora approssimativo abbozzo, condotto sul filo della memoria (molte sono le notizie tratte da interviste) di una vicenda umana e politica i cui esiti ? mi riferisco al fallimento dei progetti riformatori dopo la fine della guerra ? sollevano questioni storiche ancora dibattute e in parte irrisolte? (p. 115). Un profilo contraddistinto da ?una franca partigianeria?, ovvero dalla ?simpatia? che lega l’autrice ?a questo gruppo di amici?, e dall’?avere attinto poco alle fonti archivistiche?, a causa della ?assoluta disparità di situazioni riguardo alla consistenza del materiale documentario?. Savino ha preferito quindi ?sacrificare i particolari nella speranza di riuscire a dare un quadro esaustivo del percorso intellettuale e politico paradigmatico di quella generazione? che, tra l’altro, ?ebbe il grande merito di suggerire una concreta prospettiva nella edificazione dello Stato? democratico italiano (p. 116). Della rivista vengono forniti, nella seconda parte del volume, sia notizie riguardanti la storia dell’organizzazione redazionale, sia indici degli autori e delle diverse rubriche, oltre a un elenco dei libri stampati d’accordo con la casa editrice Gentile di Milano tra il 1945 e il 1946. Nell’ultima parte, infine, l’autrice ripropone tre articoli di Boneschi (Per una antologia della rivista, La rivoluzione concreta: il programma dello «Stato moderno», Nota su Gaetano Baldacci e la casa editrice Gentile) già pubblicati (il terzo solo in parte e senza firma) nei volumi antologici dedicati a «Lo Stato moderno» nel 1967 e nel 1989, i quali rappresentano due tra i più significativi momenti di riflessione sul ruolo svolto dal periodico. Riflessione che il lavoro di Elena Savino continua ad alimentare, richiamando l’attenzione della storiografia sulla complessità del progetto riformatore propugnato da una delle poche riviste della Resistenza e dell’immediato secondo dopoguerra interessata a problemi istituzionali e di tecnica costituzionale, con riguardo anche agli enti territoriali locali.

Davide Cadeddu