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Elisabetta Caroppo – Sulle tracce delle «classi medie». Espropri e fallimenti in Terra d’Otranto (1861-1914) – 2008

Elisabetta Caroppo
Galatina, Congedo, 330 pp., euro 28,00

Anno di pubblicazione: 2008

Introdotto da un’ampia discussione storiografica sul concetto di «classi medie», rivisitato alla luce della più aggiornata bibliografia italiana e straniera, il libro esplora cinquant’anni di storia locale e nazionale. Fondale della ricerca, che vede protagoniste le borghesie agrarie e commerciali, è una provincia meridionale, la Terra d’Otranto, all’epoca comprensiva dei circondari di Brindisi, Gallipoli, Lecce e Taranto ed oggi corrispondente alle province di Brindisi, Lecce e Taranto. Escluso il circondario di Taranto per l’inaccessibilità della fonte privilegiata, si è puntato il riflettore sul Salento.L’obiettivo dell’a. ? seguire ed analizzare le «dinamiche sociali e i processi di mobilità» che hanno contrassegnato l’area attraverso un approccio di tipo relazionale ? spiega sia la periodizzazione adottata (quella dell’Italia liberale con le sue continuità/discontinuità), sia le fonti selezionate (soprattutto carte giudiziarie, incrociate con statistiche diverse), sia il ricorso all’informatica (indispensabile a tradurre in serie continuative e fruibili i numerosi processi di fallimento e di espropriazione del Tribunale civile e penale di Lecce vagliati).Orientato da tali scelte e fonti, il lavoro, articolato in cinque capitoli, riprende nel primo gli aspetti metodologici (già parzialmente affrontati nell’introduzione) ed esamina, inquadrandoli nella normativa coeva, quelli giuridico-normativi relativi agli istituti dell’esproprio e del fallimento. Ad illustrare condizioni economiche e trasformazioni sociali in Terra d’Otranto, in rapporto agli andamenti dell’economia nazionale ed internazionale, è dedicato il secondo capitolo, ricco di dati ed elaborazioni. Focalizzati su attori, reazioni e caratteri dei cambiamenti, avvenuti nel periodo e nell’area, sono i tre successivi capitoli, popolati da negozianti, artigiani e agricoltori ciascuno col proprio carico di attività e consistenze, di perizia ed inadeguatezza nel «far fronte» alle situazioni di crisi. Per scongiurare il fallimento occorre, infatti, sapersi destreggiare tra difficoltà e problemi che, nel tempo, mutano di segno e d’intensità, toccando l’economia locale (specie la produzione di olio) e colpendo la proprietà rurale e urbana. L’a. è altrettanto attenta alle problematiche di artigiani tessili e commercianti d’abbigliamento, alle vicende di famiglie e masserie che crescono, si eclissano e (talora) riemergono; e, non ultimo, alle strategie di quanti ? prestatori e banchieri privati ? approfittando dei limiti del sistema creditizio, fanno buon uso dei prestiti: cogliendo le opportunità offerte loro dal mercato e dalle congiunture, ed imponendosi fra i maggiori acquirenti di proprietà immobiliari.Frutto rivisitato di una tesi di dottorato ? elemento che può spiegare la struttura del volume, l’eccessiva insistenza sulla storiografia ed una qualche farraginosità di lettura acuita dalla fatica di distinguere il corpo delle citazioni da quello del testo ? il lavoro mantiene ciò che il titolo promette, accompagnando il lettore sulle «tracce delle classi medie» a mezza strada fra universo rurale ed urbano e gettando luce su una realtà mobile e vivace.

Rosanna Scatamacchia