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Elisabetta Conti e Giulio Toffoli (a cura di) – Un approccio critico alla storia del XX secolo. Un’età di conflitti: 1900-1945 – 2002

Elisabetta Conti e Giulio Toffoli (a cura di)
Brescia, Fondazione civiltà bresciana-Airs, pp. 237, s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2002

Sono gli atti di un convegno del 2001 organizzato dall’Associazione insegnanti e ricercatori di storia, che fa capo alla Fondazione civiltà bresciana, con l’obiettivo di intrecciare una messa a punto storiografica, contributi di ricerca e resoconti di esperienze didattiche sulla prima metà del Novecento per offrire ai docenti delle scuole una riflessione critica utile alla loro attività didattica. Tale obiettivo è stato raggiunto solo in parte, o meglio: allo scopo servono più i singoli contributi che non il convegno nel suo insieme, che appare estremamente disomogeneo, e non solo ? com’è inevitabile in questi casi ? per l’originalità e l’interesse delle relazioni.
Dei dieci saggi che seguono il rendiconto di F. Salimbeni delle Tendenze e prospettive del dibattito storiografico sul Novecento e loro utilizzazione didattica al XX Congresso internazionale di scienze storiche di Oslo, cinque riguardano il conflitto del 1914-18, senza però connettersi al tema della guerra civile europea, posto al centro del dibattito dallo stesso E. Nolte. La Conti riferisce di un’esperienza didattica sulle lettere dal fronte dei soldati di Travagliato (Bs), Toffoli esamina il ruolo della letteratura per l’infanzia nella costruzione del consenso al conflitto sulle pagine del ?Corriere dei piccoli?, M. Cuzzi tratta di La cinematografia e la Grande Guerra, P. Gibellini di La trincea in versi. Rebora, Ungaretti, Jahier e R. Sgubin presenta una descrizione del Museo della Grande Guerra di Gorizia.
A fianco di tali contributi, quello di L. Gallesi sul protofascismo del periodico socialista inglese ?The New Age? rimane un po’ un fuor d’opera e anche l’interessante analisi dell’uso di metafore militari da parte della Chiesa nel 1918-58, condotto da F. De Giorgi in Chiesa cattolica e linguaggi totalitari, occupa uno spazio a sé.
A confrontarsi con le interpretazioni della prima metà del secolo restano quindi tre relazioni. Densa di equilibrate avvertenze di metodo, quella di R. Chiarini su Liberalismo, democrazia di massa, totalitarismo ha peraltro un taglio assai discorsivo anche perché (come quelle di Gibellini e Sgubin) non è che la sbobinatura del suo intervento. Quanto ai saggi di Nolte su 1917-1945: la guerra civile europea»: una concezione basilare e controversa e di D. Losurdo su Il ?conflitto delle facoltà?. Storia, scienze dell’uomo e coscienza civile nella lettura dell’età contemporanea, il loro confronto sarebbe risultato più interessante se fosse stato meno indiretto. Anziché argomentare ancora la tesi della guerra civile, Nolte passa infatti in rassegna altre ?concezioni basilari? e in particolare quella marxista, quella basata sul concetto di totalitarismo e quella ?germanocentrica negativa?, esemplificate rispettivamente su La distruzione della ragione di Lukàcs, Le origini del totalitarismo della Arendt e Assalto al potere mondiale di Fischer. Sebbene dedichi anch’egli ampio spazio alla riflessione arendtiana, Losurdo affronta invece questioni di metodo più generali, usando la categoria di Herrenvolk democracy per criticare i paradigmi dominanti sul liberalismo e sulla democrazia. Il suo saggio è del resto una replica di quello già apparso su ?Storica? nel 1999.

Tommaso Detti