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Emanuele Cutinelli Rèndina (a cura di) – Carteggio Croce-Spingarn – 2001

Emanuele Cutinelli Rèndina (a cura di)
Bologna-Napoli, il Mulino-Istituto italiano per gli studi storici, pp. XXX-133,

Anno di pubblicazione: 2001

Spesso i carteggi restituiscono della vita degli autori delle lettere scambiate solo poche immagini, selezionate e fissate dagli interessi che conducono all’incontro epistolare, e poi dal tempo, e in questo consiste il loro enigmatico fascino. Ora Cutinelli, esperto curatore di carteggi crociani, ha reso nitidi per il lettore alcuni momenti del rapporto tra il filosofo e l’americano Joel Elias Spingarn (1875-1939), storico della critica letteraria rinascimentale e del Seicento. I due terzi delle 120 lettere ? 49 di Croce e 71 di Spingarn, offerte nel testo originale e in traduzione, scambiate tra il 1899 e il 1932 ? riguardano il periodo fino al 1910-1911, quando Spingarn, licenziato dalla Columbia University per motivi non del tutto chiariti ma politici in senso ampio, si allontana dagli studi e si volge all’azione civile (aveva scritto una History of Literary Criticism in the Renaissance, curato un’edizione dei critici inglesi del XVII secolo, avviato uno studio su The Birth and Death of the Gentleman, mai concluso). All’inizio del carteggio, dunque, le immagini proposte sono quelle dell’aiuto reciproco nel campo della teoria e storia della critica: Croce fa tradurre da Laterza la History di Spingarn, il quale fa conoscere gli scritti di estetica di Croce al pubblico americano (sul newyorkese ?The Nation?). In seguito, quando gli interessi del filosofo si allargano ? alla filosofia morale, alla logica ? e Spingarn percepisce la profondità della riflessione del suo corrispondente, assimilandone compiutamente i motivi, si tratterà delle traduzioni inglesi delle opere di Croce. Ma i due appartenevano a mondi diversi: Croce proprietario di terre nel Mezzogiorno, Spingarn proprietario del Bronx; il primo senatore liberale, il secondo presidente di un’associazione per i diritti dei neri d’America (e per questo dileggiato da Prezzolini); l’uno che trascorre le sue vacanze in albergo a Perugia, l’altro che si avventura ?among the rough mountaineers of Kentucky?, ?in the quiet valleys of Connecticut? o ?in the chill Northern forest?. L’incontro personale fu mancato per poco due volte, per l’?americana velocità? dei passaggi italiani di Spingarn; i due ripiegarono su uno scambio di fotografie. Nel secondo viaggio in Italia l’americano era in divisa, durante la guerra che stava cambiando il mondo. ?Chi ci avrebbe detto, egregio amico?, scrive Croce nel 1916, ?qualche anno fa, quando eravamo tutti intenti alla Welt-Literatur, che in Europa si sarebbe accesa la tremenda lotta alla quale assistiamo? La vita letteraria e scientifica è quasi del tutto interrotta in Europa. Per mia parte, procuro di non distrarmi dagli studii. E voi avete lasciato la letteratura per la politica? Spero che si tratti di un intermezzo? (p. 96). Non lo era, con qualche rimpianto di Spingarn. Una delle ultime istantanee è quella del saccheggio notturno dei fascisti nella casa di Croce, nel novembre 1926: l’americano telegrafa subito: ?How can I help?? (p. 115), e poi scrive una protesta per i giornali americani.

Massimo Mastrogregori