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Emilio Butturini – Istituzioni educative a Verona tra ?800 e ?900 – 2002

Emilio Butturini
Verona, Casa Editrice Mazziana, pp. 202, euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2002

La storia delle nuove congregazioni religiose dedite all’educazione nell’Ottocento, ma anche il rinnovato attivismo di quelle più antiche, conosce una stagione di molteplice attenzione. Basti ad esempio pensare a molti dei saggi pubblicati in Chiesa e prospettive educative in Italia tra Restaurazione e Unificazione, a cura di Luciano Pazzaglia, Brescia, La Scuola, 1994 ma anche, per il caso francese, alla solida monografia di Claude Langlois, Le catholicisme au féminin: les congrégations françaises à supérieure générale au 19. siècle, Paris, Cerf, 1984.
In questo filone si inserisce a buon diritto il volume di Emilio Butturini, professore di storia dell’educazione e della pedagogia nella Facoltà di Scienze dell’educazione dell’Università di Verona e autore di altri volumi su tematiche in parte analoghe (Rigore e libertà. La proposta educativa di Don Nicola Mazza, Verona, Casa Editrice Mazziana, 1990 e Una fede operosa. Fondatori ed educatori in Verona e dintorni, Verona, Casa Editrice Mazziana, 1995).
Il volume è più opera di sintesi che di ricerca ma testimonia una lunga e partecipe attenzione all’oggetto ricostruito. Il punto di vista è quello della storia religiosa cittadina, ma lo sforzo di contestualizzazione è comunque ben presente. L’attenzione è soprattutto sui fondatori di nuove istituzioni, da Giovani Leonardi in età Napoleonica fino a Elena Da Persico e Giovanni Calabria in pieno ventesimo secolo, e testimonia la ricchezza di una tradizione religiosa cittadina che ha saputo far fronte a nuovi bisogni, insieme sociali e religiosi, con nuove opere oggettivamente moderne, malgrado le intenzioni spesso di ben diverso segno. L’ampiezza dell’arco cronologico e dei riferimenti bibliografici rendono il volume uno strumento utile anche per i non specialisti. Il punto di vista dell’autore è onestamente dichiarato iniziando la trattazione con il richiamo alla classica replica di Giovanni Papini alla storia d’Europa di Benedetto Croce.

Angelo Gaudio