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Eugenio Di Rienzo – Napoleone III – 2010

Eugenio Di Rienzo
Roma, Salerno, 715 pp., Euro 30,00

Anno di pubblicazione: 2010

Ha il sapore di un libro di altri tempi la biografia che Eugenio Di Rienzo dedica a Napoleone III. Ricchissima di notizie, eventi e personaggi, generosa di belle citazioni e particolarmente attenta alla ricostruzione di singoli passaggi, è anche una biografia centrata in modo prevalente sul dato politico (secondo tre assi di cui dirò subito) e inframmezzata da opportuni richiami alla produzione giornalistica, letteraria e filosofica del tempo: nell’insieme un cocktail riuscito, perché a onta di una mole ponderosa il libro scorre piacevolmente.Tre sono le questioni che sostengono e fanno da sfondo al quadro d’insieme: la messa a punto e la consistenza del progetto bonapartista, ovviamente, e i molteplici piani che riguardano la politica francese interna ed estera, prima e dopo l’avvento al potere del nipote di Napoleone. Lungo tali assi si dipanano i nodi storiografici che più interessano all’autore. Questi, fin dalla premessa, si è infatti riproposto di leggere la vicenda di Luigi Napoleone privilegiando l’angolatura del «primo miracolo italiano» (la boutade è di Luciano Cafagna), ossia l’unità. Ciò non vuol dire che i riflettori non siano adeguatamente puntati sulle avventurose imprese del «desdichado» né, tanto meno, sulle vicende interne ed estere del Secondo Impero: il contestato assetto costituzionale, il dilemma di una direzione economica liberista e in odore di sansimonismo, le complesse dinamiche della politica interna unitamente a una politica estera «perennemente sospesa» tra equilibrio ed espansione (p. 409 ss.), nulla di tutto ciò è assente. Tali questioni sono strettamente intrecciate a partire dal cap. IV (si noterà che il V, intitolato L’Impero democratico, propone un’interpretazione peculiare del regime; su questo cfr. anche p. 546 ss.). Un’attenzione particolare, in ogni modo, è dedicata alla tessitura del progetto italico che ha portato, nonostante il disegno confederativo perseguito con ostinazione dall’ultimo imperatore dei francesi (novello Carlo Magno ma anche lettore di Saint-Simon e Thierry) a cogliere contro ogni aspettativa il frutto unitario.Una grande sintesi, insomma. 700 pagine di attenta ricostruzione storica, prodotte attraverso l’esame di una quantità quasi sterminata di fonti letterarie, primarie e secondarie. Pagine in cui la narrazione, d’altra parte, prevale sulla problematizzazione: la ricchezza e la solidità dell’intelaiatura «fattuale» – voglio dire – non concedono spazio a certi aspetti non propriamente marginali. Nessuna riflessione sulle implicazioni del genere biografico (sulle quali, negli ultimi decenni, si è invece scritto molto); scarsi e infastiditi accenni alle domande che il regime di Luigi Napoleone continua a porre sul piano politologico (e risolte, non a caso, con l’invito a scendere «dall’iperuranio della storia delle idee», p. 142). Siamo, evidentemente, di fronte a una scelta. Forse, a una rivendicazione di autonomia della storia rispetto ad altre (ingombranti?) discipline. Come che sia, con questo libro il genere storico – seppure attraverso una «specie» sui generis qual è quella biografica – ritrova e al tempo stesso rilancia la specificità del suo campo d’indagine.

Cristina Cassina