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Fabio Caffarena, Carlo Stiaccini – Finale Ligure 1927. Biografia di una città dall’Unità al Fascismo – 2007

Fabio Caffarena, Carlo Stiaccini
Milano, Unicopli, 267 pp., Euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2007

La genesi di una nuova città come Finale Ligure, ovvero la terra del «barone rampante» che insiste all’interno dei confini dell’ex Marchesato di Finale, corrisponde alla storia di sette piccoli centri del Ponente: Finalmarina, Finalborgo, Gorra, Finalpia, Calvisio, Varigotti e Petri, le cui vicissitudini territoriali consentono di apprezzare la farraginosa normativa amministrativa italiana (comprovata dall’ampia documentazione in appendice ai due saggi), che caratterizza il passaggio dalla fase postnapoleonica a quella unitaria e quello più repentino dalla fase postbellica al consolidamento del regime fascista.Nella prima parte dello studio vengono esaminati i continui riassetti a cui vengono sottoposti i suddetti Comuni in ragione di alcune significative variazioni: fusioni, unioni o separazioni. Marginali cambiamenti che registrano l’accorpamento a Finalborgo di comunità come Monticello, o la cancellazione dei Comuni di Gorra e Petri, anch’essi destinati a finire sotto la stessa amministrazione. Cambiamenti dai quali scaturisce l’eterna tensione centro/periferia che viene continuamente rievocata da parte delle singole comunità ogni qualvolta si profila la perdita della propria identità, a conferma del fatto che il cleavage centro/periferia che caratterizza la storia d’Italia non può essere scisso dalla declinazione che sistematicamente lo accompagna: localismo.Localismo che il fascismo cercò di ridurre se non di cancellare attraverso il forzoso processo dell’agglomerazione. La Liguria registrò alcuni esemplificativi casi. La celebre creazione della «grande Genova» fu accompagnata nell’estremo ponente dalla nascita di Imperia, frutto dell’accorpamento di due storici comuni e collegi elettorali quali Oneglia e Porto Maurizio. Con le dovute proporzioni anche l’area del Savonese registra un’aggregazione con la nascita di Finale Ligure, che includerà nella nuova delimitazione geografica il centro industriale di Finalmarina e la stazione balneare di Varigotti e, all’interno, il borgo storico di Finale e la vallata di Finalpia.Il processo registra una forte ostilità degli amministratori di Finalborgo che, temendo di perdere il controllo delle gestione daziaria, percepiscono lo speculare disegno del centro di Finalmarina dove presumibilmente sarebbe confluita la gestione amministrativa della nuova città, in virtù della posizione costiera e della maggiore propensione commerciale, sebbene non fosse il Comune più popoloso. Si giunse così, in coincidenza con il quarto anniversario della marcia su Roma (28 ottobre 1926) e con la scomparsa della figura del sindaco ormai sostituito dal podestà, alla decisione assunta tramite decreto prefettizio che sanciva l’unione dei Comuni e la contestuale nascita di Finale Ligure.In conclusione, il lavoro condotto da Caffarena e Stiaccini consente ancora una volta di sottolineare l’importanza dei casi di studio, in quanto si rivelano strumenti insostituibili per poter esaminare efficacemente aspetti complessi e molto sfaccettati quali l’assetto amministrativo e territoriale di una comunità.

Marco Pignotti