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Fabio Levi – Dodici lezioni sugli ebrei in Europa. Dall’emancipazione alle soglie dello sterminio – 2003

Fabio Levi
Torino, Silvio Zamorani, pp. 148, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2003

Il volume raccoglie dodici lezioni sulla storia degli ebrei in Europa, tenute dall’autore all’Università di Torino; costituisce quindi un breve manuale, destinato a essere adottato e utilizzato nei programmi dei corsi a modulo delle lauree triennali. La narrazione segue il percorso cronologico, intrecciando alla ricostruzione degli eventi considerazioni metodologiche su alcuni aspetti della storia dell’ebraismo. Levi si dedica da tempo alla riflessione sulla trasmissione e la mediazione didattica di questi temi, in particolare della Shoah, come attesta il suo lavoro I ventenni e lo sterminio degli ebrei (Torino, Zamorani, 2000) e il recentissimo contributo, con M. Bacchi, Auschwitz, il presente e il possibile. Dialoghi sulla storia tra infanzia e adolescenza (Firenze, Giuntina, 2004).
Di particolare utilità è la Premessa, proprio per i fini didattici che il volume si propone. L’autore esprime con chiarezza i rischi di una lettura eccessivamente deterministica, che confonde la storia degli ebrei in Europa con la storia delle persecuzioni subite; nonostante sia ineludibile il riferimento allo sterminio nazista, al centro dell’analisi della storia degli ebrei fra Otto e Novecento è opportuno collocare la relazione ?fra una specifica forma di modernità espressa dalla cultura europea e il mondo ebraico trasformato dall’emancipazione conquistata nel corso dell’Ottocento? (p. 11). Mette così in guardia dai pericoli insiti nell’isolare gli ebrei dal contesto storico in cui agiscono; nel non tenere conto dei percorsi assai complessi e differenziati che questa minoranza compie nell’integrarsi nelle società maggioritarie di tutta Europa. In breve, si ribadisce la necessità di non trattare gli ebrei come una realtà separata, come l’autore ha sempre cercato di fare nei suoi lavori di ricerca, fra i quali ricordiamo il bel libro L’identità imposta. Un padre ebreo di fronte alle leggi razziali di Mussolini (Torino, Zamorani, 1996).
Il discorso di Levi intreccia varie dimensioni ? demografica, politica, sociale, culturale, religiosa ? e varie aree geografiche: l’Europa occidentale, ma anche quella orientale; presta particolare attenzione alle zone di ?confine’ del gruppo, ai movimenti migratori, al rapporto con il mondo circostante, alle relazioni individuo-comunità, per restituire un quadro assai variegato e niente affatto uniforme del mondo ebraico europeo. La narrazione si arresta sull’orlo dell’abisso, prima dell’avvio della politica di sterminio da parte della Germania nazista. Forse lo spazio dedicato agli anni Trenta, quando l’Europa in pochi anni si trasforma in un’Europa antisemita, risulta eccessivamente stringato.
Per il suo carattere didattico, sarebbe stato preferibile proporre una bibliografia, pur essenziale ma ragionata, che presentasse alcune indicazioni per approfondire i singoli temi affrontati dai capitoli; uno strumento assai utile e quanto mai necessario per orientarsi fra il gran numero di pubblicazioni oggi disponibili sulla storia degli ebrei d’Europa nell’età contemporanea.

Valeria Galimi