Cerca

Ferruccio Berti, Enzo Chiesara, Francesco Clementi, Walter Montorsi e Vittorio A. Sironi, (a cura di) – Uomini e farmaci. La farmacologia a Milano tra storia e memoria – 2002

Ferruccio Berti, Enzo Chiesara, Francesco Clementi, Walter Montorsi e Vittorio A. Sironi, (a cura di)
Presentazione di Paolo Mantegazza, Roma-Bari, Laterza, pp. VIII-432, euro 35,00

Anno di pubblicazione: 2002

Nella collana diretta da Sironi e Cosmacini, questo libro affianca un nutrito gruppo di testi che hanno ricostruito la storia delle istituzioni sanitarie lombarde, dal Pio Albergo Trivulzio (Cosmacini-Cenedella, 1994) all’ospedale Maggiore di Milano (Cosmacini, 1999), al San Matteo di Pavia (Rondanelli, 1998) ed altri. Con questo lavoro entra in scena la comunità farmacologica milanese, attorno all’Istituto di Farmacologia e soprattutto attorno al suo creatore e protagonista Emilio Trabucchi. Il titolo segnala i due poli all’interno dei quali si muove il testo e sono articolate le due parti che lo compongono, a loro volta suddivise in tre sezioni ciascuna: la storia e la memoria. La prima parte ? Milano e l’Istituto di Farmacologia ? si apre con un denso intervento di Sironi nel quale è ricostruita la lunga storia dei pharmaka a Milano, dalla medievale corporazione degli speziali alla scuola di specializzazione di Farmacologia nel 1979. A questo seguono ventidue interventi che affrontano il piano della struttura istituzionale, le ramificazioni di rapporti con la terapeutica, la chemioterapia, la farmacologia endocrina, la tossicologia, la neuropsicofarmacologia, per finire con la terza sezione che affronta il contributo didattico e culturale, sia in ambito nazionale che internazionale, della comunità farmacologica milanese.
La seconda parte ? Emilio Trabucchi e la sua scuola ? è esplicitamente centrata sulla figura di quello che è considerato il fondatore ed artefice della farmacologia, non soltanto nel milanese. Qui prepondera nettamente il piano biografico, nella prospettiva di restituire i contorni ?pionieristici? dell’azione di Trabucchi nell’immediato dopoguerra milanese. I racconti ed i ricordi di chi lo ha conosciuto, in momenti e collocazioni diverse, compongono questa parte, declinata in un’ottica quasi celebratoria di questo pur fondamentale personaggio della scena scientifica italiana e milanese in particolare. Chiude questa parte una sezione intitolata Per un’autobiografia scientifica, dove sono presentati tre scritti dello stesso Trabucchi: la prolusione del 1947, una conferenza del 1976 a Tokyo ed i Ricordi di un vecchio maestro pubblicati su ?Stampa medica? nel 1982; a seguire una nota sull’attività della Fondazione a lui intitolata.
A fianco di ricostruzioni storiche dettagliate, con dati e informazioni, le testimonianze dirette, i ricordi personali di protagonisti e comprimari di quell’esperienza costellano tutte le parti del volume ? gli autori sono più di quaranta ? e fanno apparire come la memoria sia stata il polo che ha egemonizzato l’analisi, dando a questo lavoro un forte carattere di testimonianza, se non di celebrazione. A questo ha contribuito indubbiamente una sorta di schiacciamento sulla figura, pur imprescindibile, dello stesso Trabucchi, che ha finito con l’essere il baricentro euristico e metodologico della ricostruzione della storia della comunità farmacologica milanese. Forse, confrontarsi con altri personaggi, altri contesti e altre fonti, senza ignorare il principale, avrebbe fornito più luce a quell’esperienza e più profondità al suo valore.

Emmanuel Betta