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Fiammetta Fanizza – Breve storia della concertazione in Italia – 2006

Fiammetta Fanizza
Bari, Cacucci, 111 pp., euro 13,00

Anno di pubblicazione: 2006

Il tema della concertazione come fondamento delle relazioni sindacali, intrecciato con il concetto di dialogo sociale, è abbastanza recente. Andrebbe, forse, inquadrato nella tendenza dei sistemi europei a ritrovarsi su modalità comuni prodotte dagli anni ’80 anche in funzione di una coesione dell’Unione necessaria per affrontare la sfida mondiale. L’autrice lo ricostruisce qui con stretto riferimento al quadro italiano, in relazione ai tratti specifici di una forte presenza dei sindacati e di un’altrettanto robusta presenza imprenditoriale storicamente contrapposte. L’intento è quello di sostenere storicamente un principio e incoraggiarlo come modalità fondamentale del confronto. Molto accuratamente, il libro scandisce le tappe fondamentali del confronto triangolare tra impresa, lavoro e parti pubbliche, specialmente intorno al mercato del lavoro, per una contrattazione meno dispersiva economicamente e meno aspra di quella che si era sviluppata in Italia a partire dall’autunno caldo. Inevitabilmente, sono protagoniste le grandi confederazioni sindacali, indotte a verificare i processi dialettici interni e la tenuta dei rapporti unitari davanti a passaggi difficili e complessi, a cominciare dal protocollo Spadolini del 1981 che, per quanto non riuscito, apriva la strada ai tentativi successivi, e dal progetto Tarantelli sulla predeterminazione degli scatti di contingenza. Da lì, il protocollo Scotti e, a seguire, l’accordo di San Valentino, su cui dovevano misurarsi profonde differenze tra le centrali sindacali e verificarsi i dissensi tra le «due sinistre» orientate rispettivamente al confronto e alla lotta, che si affrontarono fino allo svolgersi di un referendum che finiva per avviare il definitivo tramonto della scala mobile. Era quello, infatti, il punto centrale, discusso alla luce di due parametri fondamentali, la competitività del sistema e la responsabilità dei salari nell’inflazione. Se, in termini politici, la questione si poneva nell’accoglimento o meno della politica dei redditi, lo sfondo delle relazioni industriali si definiva anche come prova di forza, con i sindacati stretti tra i due fuochi della responsabilità e della pressione di una base tentata dal sindacalismo autonomo. Il libro segue tutti i passaggi di quella dialettica a tre, con puntuale ricostruzione degli avvenimenti e con messa in evidenza degli strumenti via via costruiti, dai contratti d’area ai patti territoriali, alle diverse forme in cui la concertazione si è articolata anche secondo il crescente compito delle Regioni. Emerge bene come il principio sia ormai condiviso sul piano generale da tutti i contraenti, ma, contemporaneamente, sottoposto a crisi ricorrenti e a continue verifiche. Si tratta di materia importante e ancora in parte da verificare negli esiti storici, che varrebbe la pena di inquadrare anche nelle diverse sperimentazioni di tipo corporativo che il sistema italiano ha conosciuto, senza mai riuscire a risolvere davvero, neppure nel tempo presente, le antinomie degli interessi sociali sottintese dal confronto sul salario e sulla sicurezza dell’occupazione che il confronto concertativo non ha adeguatamente risolto e che, sotto certi aspetti, ha finito per approfondire a partire da definizioni incerte di categorie come la flessibilità.

Fabio Bertini