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Filippo Mazzonis (a cura di) – Un liceo per la Capitale. Storia del liceo Tasso (1887-2000) – 2001

Filippo Mazzonis (a cura di)
Roma, Viella, pp. 310, euro 15,50

Anno di pubblicazione: 2001

Il volume nasce da un intento celebrativo. Un gruppo di ex-allievi, riuniti in associazione, che in una riunione conviviale, cui sodalizi del genere danno ampia occasione, concepisce il progetto di una storia del liceo cittadino. Dalla sua fondazione ai giorni nostri. Affidato alla cura scientifica di Filippo Mazzonis, che ne inquadra la vicenda nel contesto generale della storia della scuola italiana (dalla legge Casati alle sbiadite vicende della ?riforma dei cicli?), il volume si avvale dei saggi di quattro studiosi (Alessandra Staderini, Carlotta Padroni, Furio Pesci, Giulia Pezzella). Altrettanti capitoli che raccontano la vicenda dell’istituto e della sua città dall’anno di fondazione (1887) alla crisi del sistema liberale; nel periodo fascista; dalla caduta del fascismo ai primi anni sessanta (grosso modo il ventennio di gestazione, imperfetta e incompiuta, della scuola nuova, unitaria e di massa); la contestazione, dal Sessantotto al Settantasette. A conclusione di questa prima parte di ricostruzione storica, le testimonianze, raccolte da Paola Ghione, dell’attuale preside del Tasso e di alcuni professori sui decenni ottanta e novanta. Quelli della definitiva marginalizzazione del liceo classico nel sistema scolastico italiano (tanto sul piano quantitativo del numero degli iscritti che in relazione all’appannamento del progetto culturale complessivo di questa istituzione); e insieme quelli della incerta riforma scolastica, che intorno al liceo classico e all’insegnamento e alla funzione delle discipline umanistiche ha riaperto un accesso dibattito politico e culturale. Come sempre in questi casi, il volume si avvale di una sezione iconografica e delle testimonianze di insegnanti e allievi.
E proprio scorrendo l’indice dei nomi risalta quello che mi pare il dato più rilevante di questa storia. Non semplicemente il rapporto con le élites professionali cittadine. Ma il legame profondo con la politica. La prossimità al potere e alle istituzioni. Durante il fascismo e nell’Italia repubblicana. In questo senso molto efficace risulta il titolo del volume che segnala non tanto il legame con la città, ma con la capitale politica dello Stato unitario. Dai funerali solenni tributati a Venerio Orlandi, preside dal 1897 al 1915, con partecipazione dell’allora presidente del Consiglio dei ministri Salandra, all’attuale preside che del suo incarico racconta, innanzitutto, le ?sollecitazioni? all’assunzione, in una fase difficile all’inizio degli anni novanta, nel contesto politico del movimento della Pantera e delle contestazioni studentesche alla guerra del Golfo, la vicenda del Tasso narra la storia di una forte esposizione mediatica. Di un’attenzione e di una pressione costante della politica sulla sua vita interna.
Non solo e non tanto il rigore degli studi. È la visibilità l’elemento fondamentale che definisce l’esperienza dei professori, degli allievi e delle loro onnipresenti famiglie. È per questa via soprattutto che la vicenda del Tasso assume i tratti di una storia nazionale.

Adolfo Scotto di Luzio