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Francesca Giusti, Vincenzo Sommella – Storia dell’Africa. Un continente fra antropologia, narrazione e memoria – 2007

Francesca Giusti, Vincenzo Sommella
Roma, Donzelli, XII-241 pp., Euro 16,50

Anno di pubblicazione: 2007

Questo primo volume del progetto dedicato alla «Storia dei continenti» nasce per portare la storia dell’Africa fuori dagli ambiti ristretti dell’accademia e diffonderla. La prima parte riguarda l’antichità fino al 1500; la seconda analizza alcuni temi della modernità in chiave interdisciplinare. Il fine è creare una storia africana dell’Africa, consapevoli che il continente è stato letto in primis attraverso la mediazione della società europea.La prima parte è molto descrittiva e la trattazione è condotta su grandi aree geografiche, per sintetizzare il più possibile e affrontare il discorso in chiave comparativa. Le principali formazioni politiche africane, statuali e acefale, sono delineate in quadri regionali e sincronici. Da notare, nella trattazione dell’Africa orientale, la citazione di Assum per riferirsi alla monarchia salomonica dell’Etiopia invece della dizione corretta Axum, e la parola arcaica mussulmano invece della corretta musulmano. Più interessante è la seconda parte dal XVI secolo ai nostri giorni, più agile nella descrizione tematica e più chiara nell’esposizione. Volutamente gli aa. hanno trattato solo alcuni temi di base – tratta degli schiavi, colonialismo, decolonizzazione – argomenti chiave della storia moderna del continente. Il capitolo VI confronta la tratta degli schiavi per il nuovo mondo con la schiavitù interna al continente, il VII descrive la trasformazione sociale dello Stato indigeno in seguito alla tratta, per aree geografiche. Se l’esposizione è chiara, appare più discutibile inserire in fondo a questo capitolo una pagina intitolata La tratta degli schiavi e il problema del tribalismo (p. 148), tema troppo complesso che per la grande produzione scientifica in merito non è possibile affrontare in un’opera divulgativa.I capitoli su colonialismo e decolonizzazione sono i più articolati. Il lettore beneficerà dal vedere argomenti come l’assimilazione francese, l’indirect rule britannico, l’invenzione della tradizione, lo sfruttamento economico. Giustamente il capitolo sulla decolonizzazione enfatizza il ruolo delle due guerre mondiali nel produrre mutamenti di rilievo sul terreno coloniale e nell’aumentare la coscienza critica degli africani e il loro ruolo contrattuale nei confronti dei colonizzatori. Tema non sempre considerato come merita e che qui trova spazio, insieme al peso delle ideologie nazionalistiche. L’ultimo capitolo affronta alcune dei problemi più importanti del periodo contemporaneo – megalopoli, malattie, ambiente – con l’analisi di alcune guerre locali, differenziate per aree. Il Corno d’Africa e il Rwanda con il Darfur appaiono le crisi più importanti, la Nigeria e il Sudafrica i due Stati più contraddittori nelle scelte dello sviluppo moderno. Chiudono delle schede di approfondimento incentrate su arte in Africa, socialismo africano, sguardo dell’Occidente, progresso.Non va cercato qui ciò che gli aa. non volevano proporre, cioé un trattato sulla storia dell’Africa. È un’opera di divulgazione, utile nel panorama italiano per introdurre la storia dell’Africa nelle scuole secondarie. A lungo sottovalutato, il continente africano deve essere analizzato, discusso e posto in rilievo, per confrontarsi con la mondializzazione degli spazi.

Irma Taddia