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Francesco Guida (a cura di – Dayton dieci anni dopo: guerra e pace nella ex Jugoslavia – 2007

Francesco Guida (a cura di
Roma, Carocci, 304 pp., Euro 28,30

Anno di pubblicazione: 2007

Carocci pubblica un’opera collettanea di grande interesse per gli studiosi dell’area jugoslava. Si tratta degli atti di un convegno tenuto a Roma nel 2005, in occasione del decennale della firma degli accordi di Dayton, che posero fine alla guerra in Bosnia e stabilirono il futuro del paese, di fatto «congelando» lo status quo raggiunto con le armi dalle parti in conflitto. Il libro si presenta come un’opera su più piani, che mette insieme interventi di personalità «ufficiali» (rappresentanti delle istituzioni internazionali, politici e diplomatici italiani e ex jugoslavi), con i contributi scientifici di storici, economisti, giornalisti, scienziati politici o individui impegnati in prima persona nel complesso teatro bosniaco (è il caso della breve intervista ad Adriano Sofri). Non mancano articoli di studiosi stranieri (alcuni non tradotti dall’inglese), che consentono di allargare la visuale al ruolo, per esempio, della Russia o al conflitto «a bassa intensità» in Macedonia.Senza avere la pretesa di esaurire gli argomenti, il volume affronta, in 300 densissime pagine, una serie impressionante di questioni: dalla ricostruzione «storica» delle guerre jugoslave, a una loro interpretazione socio-politica; dal ruolo dei mass media a quello delle associazioni umanitarie; dai problemi specifici dell’attuale monstrum costituzionale rappresentato dalla Bosnia-Erzegovina, a uno sguardo geo-politico ed economico d’insieme sui Balcani occidentali; dalla firma di Dayton ai possibili meccanismi per l’entrata dei paesi dell’area nell’Unione Europea. Il risultato, come sempre in questo genere di volumi, è altalenante, poiché dipende molto dalla qualità dei singoli contributi. Al curatore va comunque il merito di essere riuscito a tenere insieme un complesso molto disuguale di saggi, in tutto quasi quaranta pezzi, suddivisi in sette parti.Pur non condividendo l’assunto teorico che il progetto politico della Jugoslavia fosse in se stesso insensato e la sua disgregazione ineluttabile, mi pare che il valore di questo volume sia indiscutibile. La tesi di fondo è convincente: l’accoglimento di tutti i paesi ex jugoslavi nell’Unione Europea sembra essere l’unica exit strategy possibile per risolvere l’impasse delle classi politiche locali e della diplomazia europea dopo la necessaria ma fragile tregua imposta dieci anni fa dall’intervento americano. Attraverso quali meccanismi e con quali obiettivi si possa raggiungere tale obiettivo (alla luce delle recenti proposte di «separazione guidata» del Kosovo) rimane un problema di difficile soluzione.

Eric Gobetti