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Francesco Malgeri – Cattolici cultura e politica nella Sicilia contemporanea – 2002

Francesco Malgeri
Caltanissetta-Roma, Salvatore Sciascia editore, pp. 175, euro 10,00

Anno di pubblicazione: 2002

Il volume di Malgeri raccoglie alcuni saggi, già pubblicati in occasioni e momenti diversi e ora ricuciti, quasi a ripercorrere la storia del cattolicesimo siciliano in un arco di tempo che va dal 1848 fino al secondo dopoguerra.
I saggi colgono ?i nodi e gli aspetti più significativi, le fasi di passaggio, le crisi e le affermazioni, il lento e difficile procedere di un pensiero attento ai bisogni e alle attese della società? (p. 6). Il percorso viene ricostruito attraverso le tracce lasciate da alcune figure significative del cattolicesimo siciliano come il deputato regionista Vito d’Ondes Reggio, il gesuita Taparelli d’Azeglio, il teatino Gioacchino Ventura, il cardinale Michelangelo Celesia, arcivescovo di Palermo, il prete democratico cristiano Ignazio Torregrossa, l’avvocato Vincenzo Mangano, il vescovo Mario e il fratello prete Luigi Sturzo, gli apostoli della carità Annibale Maria Di Francia e Nazarena Majone, mons. Alberto Vassallo, Giuseppe Alessi, primo presidente della Regione siciliana.
L’attenzione è rivolta alle figure che rappresentano il cattolicesimo attento ai valori della libertà, della democrazia e dell’impegno caritativo e sociale che affonda le sue radici in uomini come D’Ondes Reggio e Gioacchino Ventura. L’esperienza anomala di gran parte dei cattolici siciliani favorevoli alla rivoluzione del ’48 e del ’60 si avvia verso posizioni di intransigenza quando il nuovo stato liberale, diffidente verso la chiesa, inizia una legislazione che abolisce ogni forma di autonomia regionale, sopprime gli ordini religiosi e ne incamera i beni, che vengono venduti alla borghesia rampante del nuovo regime, acuendo la tensione sociale nel mondo contadino e allontanando dall’adesione al nuovo Stato liberale grandi masse di popolo e la stessa chiesa siciliana. La risposta della chiesa è innanzitutto caritativa, ma poi viene incanalata verso una organizzazione sociale di braccianti e operai, di piccoli e medi proprietari contadini, non senza un dibattito che si apre in Sicilia sul superamento del non expedit e sulla necessità di una partecipazione politica autonoma dei cattolici non in senso confessionale, ma con un progetto alternativo di Stato democratico che vede nella partecipazione popolare, nelle autonomie locali e nella risposta sociale i suoi capisaldi.
Le pagine più corpose e più puntuali del volume sono perciò quelle che ricostruiscono il pensiero democratico e l’azione sociale e politica di Luigi Sturzo, sul quale Malgeri ha pubblicato una esemplare biografia, e il confronto epistolare con il fratello Mario, vescovo di Piazza Armerina, che abbraccia una stagione lunga che va dall’inizio del secolo al periodo fascista. Su quest’ultimo periodo e sul secondo dopoguerra si soffermano alcuni articoli che evidenziano ruolo e presenza del clero e delle organizzazioni cattoliche soprattutto nell’area della diocesi di Caltanissetta.
Pur nella frammentarietà dei saggi, si coglie una linea di continuità che segna il cattolicesimo siciliano che troverà il suo momento centrale in età contemporanea con le sue grandi intuizioni e realizzazioni e con le sue grandi contraddizioni.

Francesco Michele Stabile