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Francesco Montessoro – Le guerre del Vietnam – 2004

Francesco Montessoro
Firenze, Giunti, pp. 127, euro 8,50

Anno di pubblicazione: 2004

Si tratta di un libretto agile e leggibile, ma non per questo incline alla semplificazione, della ormai collaudata collana ?XX secolo?. Come il titolo sottolinea, affronta il lungo periodo bellico del popolo vietnamita ed è costituito da sei capitoli che dai complessi problemi della decolonizzazione del secondo dopoguerra passano al conflitto contro la Francia fino alla caduta di Dien Bien Phu (1954), e continuano poi con il progressivo impegno statunitense fino al coinvolgimento americano vero e proprio, che gli storici collocano ormai per convenzione tra il 1961 e il 1975, e che comprende varie fasi: l’invio di consiglieri militari americani (1961-64), l’escalation voluta da Johnson fino all’offensiva del Tet (gennaio-febbraio 1968), per venire agli anni ambigui di Nixon e alle trattative di pace di Parigi, al ritiro americano dal Vietnam (1973) e alla fallimentare ?vietnamizzazione? della guerra ? oggi considerata cruciale per una riflessione sull’Iraq postbellico ? che si concluse con la caduta di Saigon (1975). La descrizione delle operazioni militari, corredata di chiare mappe a colori, non sacrifica mai l’analisi politica, economica e culturale del periodo. L’apparato iconografico che segue costantemente la narrazione è ampio e significativo, e va da fotografie ormai famosissime ad altre provenienti da repertori ancora poco noti. In sintonia con lo stile della collana sono anche le finestre che si aprono qua e là nel testo per definire nomi, termini o questioni chiave (ad es. Il Viet Minh, Ngo Dinh Diem, Il manifesto del FNL, La ?guerra segreta? del Laos, I movimenti di opinione contro la guerra, Il mito dei vietcong, Il cinema americano e la guerra, ecc.).
L’autore, un noto studioso dei paesi dell’Asia orientale (già allievo di Enrica Collotti Pischel), riesce a presentare, in un linguaggio privo di cadute emotive, sia la posizione vietnamita in tutte le sue componenti (Nord e Sud, buddisti, maoisti, cao dai, cattolici e laici, nazionalisti e comunisti, filosovietici e anticinesi), sia quella statunitense, anch’essa nella sua diversità (falchi e colombe, sostenitori dell’intervento e pacifisti, militari e civili, ecc.). Lo scopo è di fornire una descrizione cronologica degli eventi come si presentarono agli attori e agli spettatori di quella che fu la ?prima guerra televisiva?, e di proporre, al tempo stesso, una riflessione in cui emerge un punto di vista piuttosto disincantato sul Vietnam postbellico. Pur non essendo pensato come volume di ricerca, non mancano spunti originali, ad esempio quelli sull’?economia della guerriglia?. La bibliografia, come in tutte le opere di questa collana, è breve ma essenziale. Mi permetterei solo di aggiungere uno dei migliori volumi apparsi negli USA e sfortunatamente mai tradotto in italiano (Marilyn B. Young, The Vietnam Wars, 1945-1990, New York, Harper, 1991), nonché un saggio di Oliviero Bergamini che fa il punto sul dibattito storiografico più recente sulla guerra americana in Vietnam («Ácoma», 16, 1999). Il volume si chiude con una breve cronologia del periodo 1945-1975.

Stefano Rosso