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Franco Giampiccoli – Henry Dunant. Il fondatore della Croce Rossa – 2009

Franco Giampiccoli
Torino, Claudiana, 239 pp., euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2009

Questa biografia nasce dalla passione personale dell’a., il pastore valdese emerito e presidente del comitato editoriale della casa editrice Claudiana Franco Giampiccoli, per Henry Dunant. Al cui nome sarà per sempre legata l’intuizione della Croce Rossa, nata nel giovane ginevrino all’indomani della battaglia di Solferino del 1859, che lasciò sul campo migliaia di feriti non soccorsi. Con grande lucidità Dunant si avvide della necessità di far nascere un soggetto neutrale, rispettato da tutti i combattenti, dal carattere quasi sacro, dedito unicamente alla cura delle vittime. Al contempo, ipotizzò la possibilità di neutralizzare il militare colpito, o fatto prigioniero, per sottrarlo alle operazioni belliche e affidarlo alle organizzazioni incaricate di proteggerne la vita. Prendeva forma il sogno di umanizzare la guerra. Non era la prima volta, nella storia, ma mai tale ambizione aveva saputo tradursi in una concretizzazione efficace come il Comitato internazionale della Croce Rossa, figlio del sogno dunantiano e nato nel 1863, che da quel momento si sarebbe dedicato ad arginare le conseguenze sempre più nefaste dei conflitti, operando sul campo e con gli strumenti del diritto, confrontandosi presto con un tipo di guerra ben diverso da quello ottocentesco, dalle regole fissate e (con non poche eccezioni) rispettoso dei civili e dei non belligeranti. Dunant fu all’origine di tutto questo, ma la creatura cui diede vita fu tanto più grande di lui da esserne presto escluso ed emarginato. Altri protagonisti avrebbero guidato il cammino della Croce Rossa, e il prosieguo dell’itinerario di vita dell’ideatore sarebbe stato estremamente difficile, fino al recupero della sua figura, a inizio ’900, con l’attribuzione del premio Nobel per la pace.La fatica di Giampiccoli ha un intento divulgativo e alla leggibilità è sacrificato l’impianto delle note e l’indicazione più precisa delle fonti. Tuttavia, questo testo colma il parziale vuoto biografico sull’affascinante figura di Dunant, lo restituisce in tutte le sue sfaccettature, sulla base degli scritti del personaggio – il Souvenir de Solférino e i Mémoires – e delle biografie edite in lingua francese; ne illumina il percorso intellettuale, professionale, religioso, umano, collocandolo nel suo tempo e nel suo ambiente; ne ricostruisce gli «anni oscuri» del decadimento e della depressione. Infine, tenta e riesce a dipanare, in senso negativo, i dubbi sull’appartenenza di Dunant alla massoneria. Ma il merito maggiore dell’a., oltre ad aver confezionato un volume agile e gradevole, corredato di foto e di inserti, è il reperimento e la pubblicazione, in appendice, di un testo inedito di Dunant, una riflessione sulla fede cristiana e sugli stravolgimenti di essa operati dalle Chiese, documento rinvenuto tra le carte di un discendente del fratello di Henry, Daniel, e presentato non in lingua originale ma nella traduzione italiana dell’a.. Un ritrovamento notevole, che mostra come ancora sia necessario scavare per comprendere la multiforme personalità di una figura tanto nota quanto poco approfondita.

Stefano Picciaredda