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Franco Palladino (a cura di) – La corrispondenza epistolare tra matematici italiani dall’Unità d’Italia al Novecento e la figura scientifica e la corrispondenza epistolare di Federico Amodeo – 2004

Franco Palladino (a cura di)
Napoli, Vivarium, pp. 153, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il volume presenta gli atti di un convegno del 2002, occasione per una riflessione sull’utilità delle fonti epistolari nella storia della matematica e per un confronto sulle metodologie di edizione e conservazione dei fondi di maggior interesse. All’introduzione del curatore, ricca di spunti circa problemi e risultati derivanti da un decennio di alacre attività in questo campo, fanno seguito otto saggi. I primi tre (L. Carbone, Epistolari del Dipartimento di Matematica e applicazioni dell’Università di Napoli ?Federico II?; P. Gario, La corrispondenza dell’archivio Guido Castelnuovo; P. Nastasi-R. Tazzioli, Sulla corrispondenza di Tullio Levi-Civita) descrivono i cospicui fondi di figure di primo piano della comunità matematica tra i due secoli, la loro sistemazione ed edizione, le tante chiavi di lettura che si sono intraviste, le scelte da farsi rispetto ai diversi lettori. Emergono considerazioni sulla ?fonte lettera? come strumento per recuperare la coralità di attori, sedi, relazioni, che caratterizzava questa comunità, e per contestualizzare progressi e processi scientifici nella realtà viva di percorsi personali e confronti a più voci. Particolarmente interessante, in questo senso, l’intenzione di cogliere le fasi iniziali di carriere che, tramite le lettere, si configurano soggetti da veri e propri ?romanzi di formazione? in ambito scientifico (Carbone, p. 27 e Gario, p. 39).
R. Gatto (Il carteggio Betti-Cremona presso la Scuola Normale di Pisa), C. Cattani (I primi anni della relatività in Italia) e S. Tortoriello (La corrispondenza tra Roberto Marcolongo e Guido Castelnuovo sulla relatività) si soffermano su temi più specifici. Il primo ripercorre il percorso di Luigi Cremona, brillante esponente della matematica postunitaria, concentrandosi su nodi e svolte che le carte pisane aiutano a sciogliere e a spiegare. Cattani e Tortoriello si addentrano da prospettive diverse nei carteggi di Marcolongo, offrendo suggestive ricostruzioni e differenti ipotesi circa il ?problema? del ritardo con cui la relatività assoluta venne accettata dai matematici italiani. Le due ipotesi ? il patriottismo germanofobo da una parte, la diffusa ignoranza del calcolo differenziale assoluto dall’altra ? permettono di collocare adeguatamente il dibattito tra specialisti nella realtà concreta della vita e della cultura nazionale durante e dopo la Grande Guerra.
Chiudono il volume due saggi, entrambi a firma di F. e N. Palladino, sulla figura e sull’epistolario di Federico Amodeo. Promettente studioso napoletano, Amodeo trovò, dopo un decennio di alterne vicende, la misura ideale e la ?fortuna? accademica come storico della matematica. Le citazioni epistolari accompagnano il lettore nelle tribolazioni e nelle impressioni di un giovane scienziato di fine Ottocento, coinvolto suo malgrado anche in delicatissime dispute personali e scientifiche, e gettano una luce nuova sui caratteri, le condizioni e le convinzioni, le grandezze e piccolezze umane, dei componenti di una comunità che occupava posizioni molto prestigiose nel mondo matematico internazionale.

Maria Pia Casalena