Cerca

Frederic C. Schneid – Napoleon’s Italian Campaigns. 1805-1815 – 2002

Frederic C. Schneid
Foreword by Gunther E.Rothenberg, Westport, Conn.-London, Praeger, pp.XVIII-228,

Anno di pubblicazione: 2002

Il libro consiste di tre parti, dedicate rispettivamente alle campagne militari del 1805-06, del 1809 e del 1813-15. Come giustamente insiste l’autore, anche se l’Italia non era più in prima linea come nel periodo 1796-1801, almeno fino agli ultimi anni della sconfitta, rimase un teatro importante nel contesto delle guerre napoleoniche. Politicamente essa costituiva una minaccia diretta contro Vienna in tempo di guerra; militarmente forniva un ricco serbatoio di coscritti (il contingente del Regno d’Italia negli anni 1810-12 era il più numeroso di tutti gli Stati satelliti). Le campagne di cui l’autore si occupa sono ?italiane? in senso lato, in quanto riguardano le forze militari dispiegate in Italia (del Regno d’Italia e francesi) sia nelle campagne nella penisola sia come partecipanti alle campagne di Napoleone in Europa: quindi in Austria e Germania in primo luogo, nell’Illiria, nell’invasione della Russia; con un capitolo finale sulla campagna di Murat del 1815.
Già da questo sommario è chiaro che si tratta di una monografia strettamente di storia militare, per esempio, le battaglie di Caldiero (1805) e Maida (1806) vengono analizzate per illustrare le differenze di tattiche e del modo di fare la guerra prima e dopo le vittorie di Napoleone; altre per rivalorizzare le virtù militari di capi, come il viceré Eugène de Beauharnais or l’arciduca Carlo. Ma l’interesse dell’autore non va oltre. Le brevi biografie di generali e marescialli sono molto convenzionali, Napoleone è il grande amministratore e generale. Schneid dice che il libro era già pronto ?molti anni fa?, ed evidentemente, a giudicare dalla bibliografia, non ha pensato di aggiornarsi. Non c’è traccia della letteratura su questioni militari fondamentali, come la coscrizione e la diserzione, l’amministrazione dell’impero e del regno d’Italia o perfino la logistica degli eserciti.(per es., Forrest, Della Peruta, Antonielli, Woolf), e i libri degli ultimi venticinque anni citati sono limitati a monografie statunitensi. A giudicare dai continui errori di italiano e francese, dalle diciture francesi di luoghi italiani (il fiume Po, Trente, entrambi ricorrenti, Armée du Angleterre o du Dalmatie, Corps d’Observation du Naples, o de la Pyrenées-Occedentales?) e dalle pessime traduzioni inglesi di corrispondenza in francese (esemplare pp.76-7), è evidente una mancanza di familiarità linguistica, a parte il tedesco che è corretto.

Stuart Woolf