Cerca

Furio Bacchini – Un laico dell’Ottocento. Andrea Costa. Libero Muratore. Libero Pensatore. Socialista Libertario – 2001

Furio Bacchini
Imola, Mandragora, pp. 347, euro 18,08

Anno di pubblicazione: 2001

Su Andrea Costa, protagonista indiscusso del primo socialismo italiano, la ricerca storiografica non è stata avara. Schematizzando, si può dividere in tre parti la vita e l’attività politica del socialista romagnolo. La prima, la più importante, riguarda il ruolo centrale da lui assunto negli anni della supremazia internazionalista sul movimento operaio; la seconda è centrata sulla famosa ?svolta? del 1879 e sulla nascita e sullo sviluppo del Partito socialista rivoluzionario di Romagna; la terza abbraccia gli anni che vanno dal sorgere del Partito socialista italiano alla morte. È certo che Costa, anche dopo l’abbandono del rivoluzionarismo anarchico, non ripudiò mai fino in fondo alcune sue intime propensioni, riassumibili in una visione libertaria, laica e umanistica che, nei suoi intenti, voleva essere assai più larga e generosa di una semplice concezione classistica del moto emancipatore.
Ora questo nucleo ideologico è ripreso da Furio Bacchini in un nuovo libro sull’imolese. Bacchini, infatti, pone come paradigma centrale di interpretazione proprio questa sequenza di aspetti, i quali, tuttavia, assumono a suo giudizio una nuova luce se ad essi si aggiunge l’adesione alla Massoneria. Anzi è quest’ultimo aspetto, in realtà, la chiave di spiegazione della figura di Costa. Si tratta perciò di un libro ?a tesi?. Bacchini, infatti, ha centrato il suo lavoro su una ricostruzione interpretativa generale più che su ricerche archivistiche e bibliografiche in grado di apportare nuova luce alla storia complessiva del socialismo italiano.
Il libro è diviso in tre parti. La prima delinea un excursus storico del Risorgimento per dar conto della formazione politica e culturale di Costa. La seconda traccia una biografia ragionata del personaggio, cogliendo i passaggi fondamentali della sua vita pubblica e privata. La terza focalizza l’attenzione sulle fonti del suo pensiero politico e sociale.
Il merito del lavoro consiste senz’altro nel sottolineare l’elemento umanistico del socialismo costiano; un carattere che per l’autore darebbe conto della sostanziale coerenza che sempre avrebbe guidato Costa, sia nella fase rivoluzionaria, sia nella fase riformista. L’elemento umanistico, per Bacchini, fa tutt’uno però con l’adesione alla Massoneria; adesione, pertanto, che non è più vista come un momento ?scontato? ? perché comune a molti progressisti del tempo ? ma come vera e propria spiegazione non solo della vicenda di Costa, ma del socialismo, se esso viene inteso, per l’appunto, nella sua versione laica, umanistica e libertaria.
Diciamo che questa interpretazione non ci sembra convincente. Del tutto forzata è infatti l’idea che tale trinomio sia supportato da una concezione filosofica massonica, dato che non vi è alcuna consonanza tra l’intento di abolire lo Stato, e ogni altra forma di autorità politica, sociale ed economica, con quello di perseguire il Vero, il Bene e il Giusto secondo modalità iniziatiche e gerarchiche.

Giampietro Berti