Cerca

Furio Bianco, Antonio Lazzarini – Forestali, mercanti di legname e boschi pubblici. Candido Morassi e i progetti di riforma boschiva nelle Alpi carniche tra Settecento e Ottocento – 2003

Furio Bianco, Antonio Lazzarini
Udine, Forum, pp. 239, euro 26,00

Anno di pubblicazione: 2003

Tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, Candido Morassi, assistente ai boschi della Carnia, proponeva un progetto complessivo di riforma di quell’area forestale: in sintesi si trattava di eliminare i faggi, espandendo l’estensione delle conifere. Possiamo senz’altro ascrivere il progetto in questione a quella intensa attività legislativa e di sperimentazione nel campo forestale che caratterizzò proprio i decenni a cavallo tra i due secoli. Lazzarini e Bianco, però, non si limitano alla ricostruzione di un progetto di riforma forestale: la cosa nuova e interessante del loro lavoro è la capacità di far interagire questo livello (teorico-istituzionale) sia con aspetti di storia sociale delle élites e delle burocrazie sia con aspetti di storia prettamente ambientale del paesaggio carnico.
Spesso si è detto che studiare la storia delle legislazioni forestali o anche del dibattito scientifico selvicolturale può essere piuttosto limitante: si rischierebbe di confondere la legge con la norma (intesa come normalità dell’azione), la selvicoltura scientifica non lascerebbe nessuno spazio ai saperi e alle pratiche empiriche; al contrario, lo studio delle burocrazie forestali e dei modi del loro funzionamento potrebbe offrire spunti nuovi di analisi. Bianco e Lazzarini offrono un buon modello in tal senso: per capire il progetto di Candido Morassi (e soprattutto per inquadrare bene le opposizioni ad esso) essi ripercorrono tanto l’ascesa sociale della sua famiglia quanto le dinamiche economiche e le strutture proprietarie dell’area in questione, senza trascurare gli aspetti squisitamente politici (la contrapposizione tra Vienna e burocrazie venete o l’impatto delle guerre). La storia sociale di una famiglia e del suo ruolo dentro la burocrazia veneta, la storia economica di una regione alpina, la storia forestale di quella stessa area convivono nel volume di Bianco e Lazzarini. La grande mole di documentazione prodotta da un funzionario particolarmente attivo come Candido Morassi è rimessa in gioco dagli autori, che tuttavia non ne sono sopraffatti, lanciando continuamente ponti tra quei ?boschi di carta?, descritti o proposti dal Morassi, i boschi di legno e foglie delle Alpi carniche, e quell’intreccio di interessi, gruppi sociali, conflitti che ruotavano intorno (e in parte producevano) entrambi.

Marco Armiero