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Gabriella Gribaudi (a cura di) – Terra bruciata. Le stragi naziste sul fronte meridionale – 2003

Gabriella Gribaudi (a cura di)
Napoli, L’Ancora del Mediterraneo, pp. 459, euro 28,00

Anno di pubblicazione: 2003

Pregio indiscutibile dei dodici saggi raccolti in questo bel volume curato da Gabriella Gribaudi, è quello di restituire al dibattito pubblico e alla storia nazionale, un’area geografica tradizionalmente esclusa dalla riflessione sull’occupazione tedesca del 1943-1945.
Storia, memoria, geografia costituiscono le coordinate interpretative entro le quali si snoda l’intero percorso dell’opera, nata da una ricerca a livello nazionale sui massacri nazisti in Italia. Con diversi stili e registri narrativi, gli otto autori ci accompagnano lungo un interminabile cammino di morte e lutto attraverso le pieghe stratificate, e anche controverse, delle memorie pubbliche e private, istituzionali e locali, intrecciando storie ?ufficiali? a narrazioni informali. Esce un quadro inedito e straordinariamente interessante sui caratteri della breve, ma feroce, occupazione nazista dei territori meridionali, sulle numerose stragi di civili dell’area flegrea (per decenni rimaste avvolte in un impenetrabile cono d’ombra e di silenzio), sul ruolo e l’esercizio della violenza (inflitta e subita), sulle elaborazioni e le rimozioni che sono seguite alla fine della guerra (sulle quali si sofferma puntualmente Gabriella Gribaudi in apertura e chiusura del volume). Dai racconti, inoltre, affiorano forme alternative di disobbedienza e di ribellione difficilmente collocabili nella griglia interpretativa, che si trasformò presto in un vero e proprio mito, della ?Resistenza armata partigiana?, considerazioni che rappresentano uno dei risultati più apprezzabili e originali della ricerca.
Merito dei ricercatori e della curatrice è di aver intessuto una trama narrativa completa e puntuale, offrendo al lettore tutti gli strumenti utili per contestualizzare le vicende esaminate ed inserirle nel quadro generale del conflitto bellico. Particolarmente stimolanti le riflessioni di Salvo Ascione sui caratteri multiformi dell’insurrezione napoletana del settembre ’43 (l’unico episodio di ?Resistenza? ad essere riconosciuto e accreditato nell’opinione pubblica italiana), e le pagine di Tommaso Baris dedicate alle stragi nella provincia di Frosinone dove, peraltro, si sovrappose immediatamente l’asprezza dell’occupazione delle truppe alleate. Anche gli altri contributi sugli eccidi di Castellamare di Stabia, Orta di Atella, Acerra, Bellona, Sparanise, Conca della Campania, Caiazzo, sull’opposizione dei militari campani, sono costruiti con rigore, equilibrio e senso critico.
Convincente, infine, risulta l’impianto metodologico che sorregge tutte le dodici ricerche capaci di coniugare correttamente fonti orali e memorialistica con una poderosa mole di documenti conservati in archivi italiani, britannici, statunitensi e tedeschi.
L’unico, piccolo, limite è costituito dalle mappe delle stragi che risultano poco leggibili e di scarso aiuto al ricercatore.
Da quanto esposto è chiaro che Terra bruciata sarà destinato ad aprire una nuova stagione di studi e ricerche sul Meridione ?occupato? che, sinceramente, da tempo aspettavamo.

Marco Borghi