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Gabriella Gribaudi – Guerra totale. Tra bombe alleate e violenze naziste. Napoli e il fronte meridionale 1940-44 – 2005

Gabriella Gribaudi
Torino, Bollati Boringhieri, pp. 657, euro 40,00

Anno di pubblicazione: 2005

Frutto di un lungo lavoro di ricerca, il poderoso volume di Gabriella Gribaudi segna una tappa importante per la storiografia dell’età contemporanea. Infatti vengono qui riprese e ulteriormente indagate alcune questioni che sono state al centro degli studi recenti, come la riflessione su resistenza civile e guerra ai civili, l’analisi di genere della violenza, la determinazione del ruolo giocato dal secondo conflitto mondiale nella costruzione dell’identità repubblicana, la ricomposizione delle memorie degli eventi traumatici. Le categorie interpretative messe a punto dalla storiografia confluiscono nelle pagine di Guerra totale, dove trovano un’efficace sintesi e nello stesso tempo acquisiscono un significato specifico attraverso la ricostruzione dell’evento bellico nella città di Napoli e sul fronte meridionale, ovvero in un’area che può essere considerata esemplare per esplorare la dimensione ?totale? del conflitto. Proprio in questa prospettiva l’autrice ripercorre il susseguirsi delle incursioni aeree su Napoli ? il centro urbano più bombardato d’Italia ? e sul territorio tra la Campania e il basso Lazio, l’avanzata del fronte alleato e la vicenda degli stupri di massa perpetrati dal corpo di spedizione francese, le violenze della Wehrmacht e le pratiche di resistenza adottate dalla popolazione locale. La ricomposizione dei diversi risvolti della guerra restituisce un quadro complesso, in cui trovano spazio aspetti finora rimasti largamente inesplorati ? come l’intensità dei bombardamenti alleati e la drammaticità delle loro conseguenze ? e acquisiscono un nuovo protagonismo le esperienze della gente comune, portatrici di una sofferenza a lungo espunta dalla narrazione storica. Per questo il lavoro di Gribaudi entra a pieno titolo nel dibattito sul secondo conflitto mondiale ? per esempio smentendo la rappresentazione di un Sud amorfo e passivo durante la Liberazione ? ma contemporaneamente offre una più generale, intensa e inquietante, riflessione critica sulla guerra, sulla sua portata catastrofica nelle vite individuali e collettive.
La soluzione narrativa attraverso la quale tale riflessione viene proposta costituisce a sua volta un elemento di distinzione del volume. Molto spazio, infatti, è lasciato al racconto diretto delle fonti, siano esse le carte d’archivio o le testimonianze orali, tenute insieme da un filo conduttore scarno ma incisivo, esplicito nell’interpretazione proposta, ma attento a restituire ai documenti tutto il loro potenziale. L’autrice sembra voler offrire anche al lettore la possibilità di provare quello ?stupore? che ? come lei stessa dichiara ? è emerso più volte nel corso della sua ricerca, di fronte alla ricchezza delle fonti e alla loro capacità di indirizzare con decisione verso nuovi percorsi interpretativi. Nello stesso tempo la varietà della documentazione utilizzata, e la centralità che essa assume nel dipanarsi della narrazione, contribuiscono a mantenere una costante tensione tra i diversi punti di vista ? quello dei bombardatori e quello dei bombardati, per esempio ? e consentono a tutti i soggetti della guerra totale di essere riconosciuti dal racconto storico.

Silvia Salvatici