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Gabriella Uluhogian – Gli armeni – 2009

Gabriella Uluhogian
Bologna, il Mulino, 228 pp., euro 12,50

Anno di pubblicazione: 2009

Negli ultimi anni sono apparsi nel nostro paese numerosi studi riguardanti la storia e la cultura armene, cosicché il lettore italiano dispone oggi di una discreta bibliografia al riguardo. Nell’ambito storico il tema più trattato è ancora quello del genocidio del 1915, ma sono sempre più le pubblicazioni rivolte ad esplorare altri aspetti del ricchissimo percorso storico-culturale armeno. Talvolta si tratta di studi specialistici, talvolta di alta divulgazione. È questo il caso del recente volume Gli Armeni di Gabriella Uluhogian, che per oltre trent’anni ha insegnato Lingua e letteratura armena nell’Università di Bologna. L’obbiettivo del volume è infatti quello di fornire un quadro essenziale, ma il più completo possibile, della storia della civiltà armena dalle origini sino ad oggi. Un compito davvero non semplice, poiché tale storia inizia a metà del I millennio a.C. e si sviluppa sino ai nostri giorni attraverso modalità quanto mai complesse.Gabrella Uluhogian ha articolato questo volume in cinque capitoli. Il primo, Dov’è l’Armenia, inquadra l’intricata questione del rapporto tra gli armeni ed il loro territorio storico, che non solo è mutato nei millenni, ma ha conosciuto anche singolari dislocamenti – come la creazione di un regno in Cilicia all’epoca delle Crociate – sino a ridursi alle odierne dimensioni, circa un decimo dell’Armenia storica. Il secondo capitolo, La storia, delinea un percorso di quasi tre millenni, dagli antichi Regni in lotta con la Persia, l’Impero romano e gli Arabi, sino alla crisi politica dell’XI secolo, al lungo inserimento nel contesto musulmano, alla parziale conquista russa nell’800, al genocidio, alla guerra del Karabakh ed alla nascita dell’attuale Repubblica post-sovietica. Il terzo capitolo, La Chiesa, indaga invece la specificità religiosa dell’Armenia, primo paese a fare del cristianesimo la religione di Stato (tradizionalmente nel 301) e costituitosi intorno ad una Chiesa nazionale che rientra nel novero delle cosiddette Chiese pre-calcedonite. Il quarto capitolo, La cultura, fornisce un quadro rapido ma notevole di una creazione che a partire dalla cristianizzazione ha raggiunto livelli di assoluto valore in numerosi campi: letteratura, teologia, arte, architettura, musica. Il quinto capitolo, La diaspora, è infine dedicato ad una tra le particolarità più notevoli della storia armena, vale a dire una emigrazione strutturata in ben organizzate colonie che ha avuto inizio con la crisi dei Regni nazionali nell’XI secolo e si è rafforzata in condizioni differenti e più tragiche dopo il genocidio del 1915. Alcune cartine storiche ed una bibliografia di testi disponibili in italiano completano questo volume.Pur nei limiti imposti dal tipo di collana («Universale Paperbacks»), si tratta in effetti di un libro molto ben fatto, scritto da una studiosa che padroneggia perfettamente l’argomento ed è riuscita a produrre un testo destinato a rimanere per molto tempo il principale punto di riferimento per il lettore italiano che voglia accostarsi alla storia ed alla cultura del popolo armeno.

Aldo Ferrari