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Gian Battista Bozzola – Il potere industriale. Un profilo di evoluzione dell’impresa – 2004

Gian Battista Bozzola
Milano, Franco Angeli, pp. 134, euro 19,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il libro di Bozzola compare in una collana della Franco Angeli dedicata a contributi sulla società industriale e postindustriale. Non si tratta in effetti di un libro di storia, bensì di un intervento agile e ben confezionato incentrato sulla cultura d’impresa. La novità, interessante, è che quasi la metà del libro è dedicata ad analizzare l’evoluzione del sistema delle imprese, nel quale risiede in pratica il potere industriale.
Il libro ripercorre la storia dell’impresa a partire dai movimenti luddisti, con una particolare attenzione al problema dei rapporti tra capitale e lavoro. Le varie proposte ideate nel tempo per trovare una soluzione a tale conflittualità costitutiva sfilano sotto i nostri occhi: dal cartismo e dai primi movimenti trade-unionisti si approda ai modelli partecipativi del ventesimo secolo, con in primo piano i sistemi della democrazia industriale (con rapporti regolati tramite le organizzazioni sindacali) e della democrazia economica (con la partecipazione dei lavoratori ai profitti aziendali), fino ad esperienze specifiche di alcuni paesi, come ad esempio la Mitbestimmung tedesca. Un certo spazio è riservato anche alla storia delle relazioni industriali in Italia. La tesi sottintesa a tale esposizione è che la ricerca di sistemi non conflittuali, alla base dell’evoluzione dell’impresa per un secolo e mezzo, sia oggi superata, o quanto meno ridimensionata, dal processo di internazionalizzazione in atto. Questo, infatti, sposta l’attenzione da una riforma ?dell’impresa? a una riforma ?nell’impresa?, più limitata ma più concreta. La parte seguente del lavoro è di conseguenza dedicata ad esaminare la struttura e le caratteristiche interne dell’impresa odierna: gestione delle risorse umane, cultura manageriale, governance, innovazione, job satisfaction, soft capitals, ecc. Tutto ciò all’interno di uno scenario economico in rapida evoluzione e che vede l’emergere di nuovi temibili protagonisti sul mercato asiatico. In chiusura l’autore sottolinea la necessità di un’etica della responsabilità da parte delle imprese stesse, ricordando come il potere da esse conquistato ha sì generato benessere e sviluppo, ma ha anche avuto contropartite negative in termini di insicurezza e impatto ambientale.
Di facile lettura e ricco di citazioni e di suggestioni (tratte soprattutto dalla letteratura economica nordamericana), il volume si vuole porre come una guida attuale alla realtà d’impresa, che viene analizzata nei suoi dettagli con gli strumenti tipici della cultura manageriale. La ricostruzione storica è funzionale alla comprensione del discorso sull’azienda, vero fulcro del lavoro, e si limita a presentare le posizioni più note. Né potrebbe essere altrimenti, dati gli obiettivi pragmatici dell’opera. Sarebbe stato utile mettere in appendice, in assenza di note, almeno una breve bibliografia delle opere citate. Ma forse si tratta di una preoccupazione tipica degli ?storici?, poco in linea con il taglio funzionalista dell’opera e della collana.

Emanuela Scarpellini